Il tenore ha raccontato di aver scoperto di essere malato il 10 marzo, quando ha fatto un tampone. Non ha avuto particolari sintomi e ha deciso di donare il plasma.
A margine di una pandemia diventata meno invasiva e quantomeno arginata (almeno secondo i dati ufficiali dell’OMS e della Protezione Civile) anche i vip tirano le somme su quello che verrà ricordato come il momento più delicato dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri. Un paese che lentamente prova a rialzarsi e a fare i conti con le vittime, e un paese che prova anche a riprendersi da una situazione economica devastante.
Fino a poco tempo si era parlato a lungo di calciatori e musicisti della scena musicale. Hanno destato scalpore, in questi casi, le situazioni avvenute a Dybala e Rugani nel mondo dello sport, e a Marianne Faithfull e al povero John Prine (deceduto) nel mondo della musica.
Tra i cantanti è toccato oggi al grande tenore, orgoglio nazionale per antonomasia, Andrea Bocelli raccontare la sua verità. Sul Corriere della Sera si legge questa dichiarazione di Bocelli: La mia esperienza con il coronavirus? Una “tragedia”, siamo stati contagiati tutti in famiglia con tanto di febbre se pur bassa, starnuti e tosse
Il cantante ha anche espresso il suo parere sulla Fase 2: Ci vorrà del tempo, ma ci sono tante riflessioni da fare. Grazie a Dio io non ricopro ruoli politici e non sono chiamato a prendere decisioni e non vorrei essere nei panni di chi queste decisioni le deve prendere.
Sono consapevole della situazione che il virus ha creato nella prima fase ma adesso c’è un comportamento non normale. Sono troppi coloro che temono questo virus come la lebbra in un Paese in ginocchio, un comportamento incomprensibile.
Troppo allarmismo in questa fase. Era giustificabile all’inizio ma dopo due o tre mesi abbiamo le cure, il virus pare si sia indebolito, e ci sono delle valutazioni da fare adesso». Sui suoi canali social, Bocelli ha scritto: La pandemia che ha turbato il mondo ha coinvolto, seppure in modo lievissimo e pressoché asintomatico, anche la mia persona e alcuni membri della mia famiglia.
Per non allarmare inutilmente i miei fan, per rispetto verso coloro che hanno contratto il virus con ben altre conseguenze, ed anche per tutelare la mia famiglia, non ho ritenuto opportuno divulgare la notizia. Perfettamente guarito già prima della fine di marzo, oggi nuove priorità m’impongono di rinunciare a quel riserbo che ho finora perseguito quale scelta di responsabilità. Ho immediatamente risposto “presente” alla possibilità di donare il sangue, per lo studio sulla cura del Covid. Un piccolo gesto – ma irrinunciabile – con cui faccio la mia piccola parte».
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