Il sottosegretario all’Economia commenta con entusiasmo l’operato del Governo durante l’emergenza. “Dobbiamo agire prima che l’effetto del virus si esaurisca”, dichiara Baretta.
Il ruolo del ministero dell’Economia è fondamentale in questa fase di ripartenza del Paese. E Pier Paolo Baretta traccia la strada per cercare di rimettere in moto l’Italia, dopo settimane rese impraticabili dall’emergenza Coronavirus. Il sottosegretario è stato intervistato da Repubblica e ha sottolineato l’ottimo lavoro del Governo Conte nella gestione economica. “La situazione del Paese è grave. Abbiamo tamponato una caduta del reddito eccezionale”, ha dichiarato Baretta in apertura di intervista. Ma al tempo stesso il viceministro fa capire che il lavoro da fare è ancora molto.
“Ovvio, non tutto è stato recuperato – prosegue Baretta – . Ora però è il momento di tarare gli interventi, capire chi fa fatica a ripartire e impedire licenziamenti di massa. Dobbiamo agire subito, prima che l’emergenza sanitaria finisca. E tornare a una politica industriale coraggiosa”. Secondo il sottosegretario al ministero dell’Economia. Ci sono alcuni pilastri della produzione nazionale che devono ricevere una spinta importante in questi mesi. “Bisogna scommettere sui nostri assi vincenti: turismo, cultura e manifattura. E nello stesso tempo accelerare la riforma fiscale e il recupero dell’evasione”.
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Dunque la ricetta vincente di Pier Paolo Baretta si basa su investimenti e lotta all’evasione fiscale. Due aspetti che possono favorire la rifioritura di un Paese come l’Italia, che ormai da anni versa in condizioni critiche sul piano economico. E sulla valenza e soprattutto la durata dei sussidi previsti dal Decreto Rilancio, Baretta è chiaro: “Se riportiamo la discussione a 15-20 giorni fa la parola d’ordine era: aiuti a fondo perduto. Il nostro compito era proteggere lavoratori e imprese in un contesto drammatico. Nel solo mese di aprile abbiamo avuto richieste di cassa integrazione quasi pari all’intero 2009”.
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Anche perchè il sottosegretario invita a guardare alcuni numeri in particolare: “Il deficit è schizzato al 10%, debito oltre il 160%, Pil a -9%. Il primo compito era tamponare la caduta del reddito. Certo, non esiste manovra che compensa al 100% le perdite”. Dunque Baretta sostiene che il momento della ripresa è arrivato, anche sfruttando ciò che l’Italia può già offrire. “Siamo la porta di ingresso nel Mediterraneo per merci e turismo. Dobbiamo investire moltissimo sul digitale, se vogliamo uno smart working all’altezza dei tempi o per favorire l’e-commerce anche dei piccoli negozi di quartiere. Dobbiamo far ripartire in velocità e sicurezza i cantieri, senza usare il ponte di Genova solo come slogan, ma cancellando la burocrazia dannosa”.
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