Ostia, l’ombra della camorra dietro l’agguato al cognato del boss Spada

Il mandante dell’agguato di Ostia è stato identificato in un pregiudicato quarantaseienne. E’ il cognato di Angelo Senese, fratello del boss detenuto Michele Senese detto ‘O’ Pazzo’

professore perseguita alunna palermo - polizia
foto di repertorio

Ci sarebbe la Camorra e l’intervento attivo di Michele Senese, detto ‘O Pazzo’, dietro il pesante agguato di Ostia avvenuto poco più di un mese fa. E’ stata loro la pistola fumante che ha sparato, ferendo e gambizzando Paolo Ascani, cognato del boss Roberto Spada, il 20 aprile scorso.

Lo scenario è stato portato alla luce dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia che, nella mattinata di oggi, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere arrestando tre persone, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, con l’accusa di tentato omicidio.

Ci è voluto meno di un mese di fitte indagini prima di trovare le risposte che gli inquirenti stavano cercando. L’agguato, secondo gli investigatori, si colloca nelle dinamiche di “riposizionamento” dei gruppi malavitosi lidensi sullo “scacchiere criminale” di Ostia. A finire in manette F.G. 46enne romano, D.A. 41enne romano e C.R. 34enne romano. Dalle indagini dei carabinieri e della DDA di Roma è emerso come la vittima, Paolo Ascani, sia stato colpito da un gruppo criminale emergente ad Ostia. Questo gruppo sarebbe derivante dalla Camorra napoletana e da tempo insediato nel quadrante Est della Capitale.

I fatti dello scorso 20 aprile e le riprese delle telecamere

L’episodio finito al centro delle indagini si consumò il 20 aprile, poco dopo le 16, nei vicoli di Ostia Nuova, in via Forni, strada già nota per l’omicidio di ‘Baficchio’ e ‘Sorcanera’. Qui si sentono degli spari. Poi delle frenate e una Mini rossa sbanda: l’uomo ferito è Paolo Ascani, 51 anni, cognato di Roberto Spada condannato all’ergastolo in primo grado per associazione mafiosa insieme a suo fratello Carmine detto ‘Romoletto’. Quest’ultimo era noto alle cronache anche per la testata al giornalista della Rai Daniele Piervincenzi, che gli è costata la condanna in via definitiva a 6 anni di carcere.

Una serie di telecamere di videosorveglianza hanno immortalato le fasi del tentato omicidio di Paolo Ascani, cognato di Roberto Spada. Il commando era composto da almeno quattro persone.

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L’uomo, nonostante la ferita, riuscì a scappare raggiungendo poi l’ospedale Grassi. Riesce a salvarsi e viene ascoltato prontamente, con l’Antimafia che inizia a coadiuvare le indagini che hanno portato all’epilogo odierno. Non è la prima volta – ricostruendo la cronologia degli eventi – che una persona vicina al clan Spada diventa bersaglio di un agguato. Già nel novembre del 2017 ignoti spararono diversi colpi di pistola, prima contro la porta di un appartamento di via Antonio Forni di un membro della famiglia Spada. Successivamente presero come bersaglio una vettura in sosta in via Umberto Cagni.

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