Lockdown: analisi dell’economia dei Paesi che non hanno chiuso

Come sarebbe stata l’economia dei Paesi se non avessero adottatto il lockdown? Analisi degli Stati che hanno deciso di non chiudere

E’ difficile per uno Stato dover scegliere tra dare la priorità al lavoro o alla salute. I Paesi che hanno scelto il lockdown per privilegiare la sicurezza sanitaria stanno affrontando da qualche settimana la riapertura degli esercizi commerciali. Ma cosa succede agli Stati che non hanno mai fermato l’attività economica? Tra le tante incertezze entrate a far parte della vita degli italiani, sorge un’ulteriore domanda: se avessimo deciso di tenere tutto aperto, sarebbe stato meglio?

Il caso Svezia

Tra i Paesi che hanno deciso di evitare il lockdown, la Svezia è un esempio da prendere in considerazione. L’interesse va inoltre sul fatto che quasi dappertutto ci sia stato un peggioramento sulle condizioni economiche e questo dimostra che non può esserci un compromesso tra salute ed economia. In Svezia, oltre al peggioramento dei casi da Coronavirus, anche l’economia ha subito dei cali: il prodotto interno lordo è sceso del 0,3% trimestrale nel periodo gennaio marzo. Sono aumentati invece, negativamente parlando, i casi di disoccupazione fino all’8,4%. Ma non è una novità. In caso di blocco economico globale, è difficile rimanere isolati: le esportazioni ad esempio sono calate dell’11.9%.

I consumi

Il rallentamento economico della Svezia non deriva solo da agenti esterne ma anche le famiglie hanno limitato gli acquisti. Sono i diminuiti i consumi nei bar, nei ristoranti, negli alberghi e nel settore dell’abbigliamento, degli elettrodomestici, dei trasporti e degli autoveicoli. Si aggiungono inoltre beni e servizi per la cultura, ma al contrario il settore alimentare e delle telecomunicazioni hanno previsto un aumento.

 (Photo by JOHANNES EISELE/AFP via Getty Images)

L’economia di Taiwan

L’Asia dovrebbe configurarsi come uno dei migliori luoghi ad aver affrontato la pandemia. Ma cosa dire dell’economia? La situazione non è molto diversa da quella della Svezia. Il pil nominale trimestrale di Taiwan è calato del 6,4% mentre quello reale annuale fino all’ 1,54%. Anche la Corea del Sud ha registrato un calo dell’1,4% nel primo trimestre. Meno significativo è il caso del Giappone in quanto l’economia del Paese era già in difficoltà nel quarto trimestre.

L’Indonesia

La richiesta di esportazione in Paesi come Indonesia, Hong Kong e Singapore, è ancora molto forte ma nel primo trimestre il pil ha subito un calo dello 0,7%. La disoccupazione è aumentata invece solo nei settori colpiti dalla pandemia.

Non sono ancora disponibili i dati del secondo trimestre che si prospetta ancora più “doloroso”, ma con il lockdown o meno, i dati dimostrano che non può esserci una scelta migliore tra salute o economia.

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