Continuano le lunghe tratte per mare intraprese da tanti migranti in cerca di asilo in Europa: gli ultimi messaggi lanciati da Alarm Phone mostrano una situazione drammatica, con almeno due barche in pericolo.
Se venerdì scorso si è verificato il primo sbarco sulle coste sarde, in quella che è la Fase 2 dell’emergenza coronavirus, in Sicilia gli approdi disperati – e a volte fantasma – dei migranti continuano ad essere segnalati regolarmente. Non tutte le imbarcazioni di fortuna, però, riescono a toccare terra: alcune rimangono purtroppo in balia del mare per giorni e giorni, rischiando infine di affondare.
Il numero di Alarm Phone, contatto di emergenza in supporto alle operazioni di salvataggio in mare, è stato contattato due volte, tra ieri e oggi, da parte di due barconi con a bordo più di 70 migranti ciascuno, e dei quali uno è stato dato per disperso. Il progetto attivista ha quindi lanciato un messaggio disperato, indirizzato sia alle autorità italiane che libiche: “Non lasciateli annegare!“.
“Una barca in pericolo ha appena contattato Alarm Phone dalla Sar maltese”. Questo è quanto aveva scritto ieri notte su Twitter l’account ufficiale di Alarm Phone, il call center d’emergenza per i migranti che affrontano la loro difficoltosa odissea in mare. Il progetto umanitario aveva spiegato che a bordo dell’imbarcazione vi erano 78 persone, incluse 2 donne e 4 bambini, tutte in fuga dalla Libia.
Alle ore 23:54 dello stesso giorno la barca era stata rilevata a una posizione di 35 NM a Sud di Malta, ma oggi è stato tristemente comunicato che sono stati persi i contatti con i passeggeri, e che non è più possibile risalire alla posizione del gruppo disperso in mare. “Le Armed Forces di Malta rifiutano di fornire informazioni. Le persone devono essere soccorse e portate in un porto sicuro in Europa”, ha denunciato il numero d’emergenza umanitario.
E a non molte ore di distanza da questo messaggio, ecco che è stato pubblicato un nuovo preoccupante allarme: “Questa mattina una barca in pericolo con a bordo circa 91 persone in fuga dalla Libia ha chiamato Alarm Phone”. Dalla comunicazione di SOS che è stata lanciata alla piattaforma, è stato fatto sapere che “sono disperati e hanno bisogno di soccorso immediato. Sono a 60MN da Al Khoms“. Ma pare non ci sia stato alcun tipo di collaborazione, ancora, con le autorità competenti e autorizzate al salvataggio. “Abbiamo informato autorità libiche e europee, ma non rispondono al telefono. Non lasciateli annegare!”.
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