La giovane Chiara Papini è stata investita mercoledì ed era morta in ospedale a Varese; il suo investitore è stato arrestato, ora è ai domiciliari.
Chiara Papini, la 19enne che era stata investita da un pirata della strada, non ce l’ha fatta ed è morta a Varese mentre cercava strenuamente di attaccarsi alla vita; quasi contemporaneamente il suo assassino è stato arrestato e posto ai domiciliari, in attesa che si concludano le indagini. Il giovane conducente, residente a Lecco, deve rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. L’alcol test effettuato in ospedale, dove il ragazzo è stato accompagnato dagli agenti della Questura, è risultato positivo. Secondo la difesa del 22enne, il giovane avrebbe bevuto solo dopo l’accaduto perché spaventato di quanto successo. Il ragazzo ha sostenuto di aver bevuto perché aveva intenzione di farla finita. “Quando ci ha telefonato per rivelarci quanto accaduto stava andando verso le pozze di Bonacina per gettarsi nel Caldone – prosegue per lui il padre Roberto, titolare di una autofficina –. Abbiamo subito telefonato in questura per indicare dove si trovasse e gli agenti di Polizia lo hanno rintracciato e bloccato in tempo”. Poi ha continuato raccontando che il giovane pagherà sino all’ultimo, pur non essendo un criminale. Secondo il padre non aveva bevuto, era uscito di casa perfettamente sobrio da una manciata di minuti e non era nemmeno fuggito, altrimenti sarebbe stato arrestato. “Inizialmente ha accostato per sincerarsi che qualcuno avesse allertato i soccorritori, lo hanno confermato diversi testimoni. Inoltre sapeva di essere stato riconosciuto, come era consapevole di aver perso la targa da cui sarebbe stato comunque identificato… non è scappato per nascondersi, è stato assalito dal panico.” Per Chiara non c’è stato nulla da fare: trasportata con l’elisoccorso a Brescia le sue condizioni erano parse da subito disperate, nonostante i soccorsi urgenti e le cure immediate in mattinata ai sanitari che l’assistevano non è rimasto altro che avviare le procedure per dichiararne il decesso.
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La polizia locale sul tragico avvenimento ha fatto sapere: “Il giovane conducente del veicolo investitore, proveniente, subito dopo l’impatto si dava alla fuga. Lo abbiamo identificato dopo che è stato rintracciato dagli agenti della questura nel rione Bonacina. Il giovane è stato sottoposto presso l’ospedale di Lecco agli accertamenti per la verifica di assunzione di alcol e droga. Coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Lecco, abbiamo raccolto le testimonianze e stiamo proseguendo con gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica del sinistro”. Ora le indagini dovranno accertare l’esatta dinamica dell’incidente per riuscire a capire se la tragedia si poteva evitare e per ricostruire gli spostamenti del giovane dopo l’impatto. Molte le domande rimaste senza risposta: il ragazzo si è davvero fermato per conoscere le condizioni della vittima? Perché, poi, si è dato alla fuga?
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