La sua vita si è spenta in un attimo mentre era in visita dal pediatra: una bambina di poco più di anno è morta mentre era ancora nello studio del medico.
Un malore terribile che l’ha colta, ironia della sorte, proprio mentre si trovava dal pediatra: è questo l’amaro destino di una bambina di appena 14 mesi che ha perso la vita durante la Fase 2. Il dramma nel tardo pomeriggio a Visano (Brescia). Inutile la corsa in ospedale a Verona. La bambina, residente con la famiglia a Montichiari, è deceduta nonostante l’arrivo dei soccorsi. Il suo nome era benedetta e il dolore che ha lasciato è inspiegabile. Nella serata di ieri la notizia della tragedia si è diffusa a Montichiari con grande dolore e profondo rispetto per una sofferenza difficile da immaginare. Il pensiero di chi sapeva è andato ai genitori della bambina, Cristina e Cristian Spagnoli, molto conosciuti nella cittadina.
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Le morti dei natali continuano a devastare il Paese e in molti casi rimangono senza una vera spiegazione. Esiste addirittura una sindrome che racconta la morte in culla senza un problema medico apparente. Si tratta della sindrome della morte improvvisa infantile o morte inaspettata del lattante oppure in terminologia comune “morte in culla” un fenomeno che non trova ancora alcuna spiegazione presso la comunità scientifica. Si manifesta provocando la morte improvvisa ed inaspettata di un bambino apparentemente sano: la morte resta inspiegata anche dopo l’effettuazione dell’autopsia post-mortem. La sindrome colpisce i bambini nel primo anno di vita ed è a tutt’oggi la prima causa di morte dei bambini nati sani. In Italia ha avuto un’incidenza dello 0,5 per mille circa nel 2011 (23 bambini sotto i 5 anni, l’1,3% dei decessi totali nel periodo di riferimento). I dati riguardanti gli anni 2004-2011 della regione Piemonte riportano un dato medio di mortalità per SIDS dello 0,09 per 1000. Per quanto riguarda la scomparsa della bimba di Brescia si attende l’esame autoptico per scoprire cosa, alla fine, ha fatto smettere di battere il suo piccolo cuore.
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