Jabil Marcianise: licenziamento collettivo dopo il coronavirus

Scaduta la cassa integrazione è scattato il licenziamento collettivo per quasi 200 dipendenti della nota azienda di Caserta.

Non c’è pace, nemmeno dopo la fine della pandemia: la Jabil Marcianise ha licenziato 190 dipendenti al termine della cassa integrazione. Una lettera li ha avvisati che non sarebbero più tornati a lavorare. I sindacati si sono rivoltati: “Inaccettabile e contro le norme il licenziamento durante la pandemia”. I rappresentanti dei metalmeccanici hanno proclamato otto ore di sciopero per stasera e domani. L’azienda ha annunciato i licenziamenti ai dipendenti e poi ha rilasciato una nota in cui si leggeva: “Da diversi anni a questa parte il sito Jabil di Marcianise si è dovuto confrontare con un contesto economico sfidante, volumi in calo e risorse sotto-utilizzate. Per affrontare la situazione, Jabil ha lavorato con le organizzazioni sindacali e con gli stakeholder, sia locali sia nazionali, a un programma di outplacement volontario per offrire ai dipendenti un’opportunità di reimpiego in altre imprese locali, interessate ad assumere i dipendenti di Jabil”. Un dramma che si consuma in un contesto difficile, quello legato alla pandemia. La società americana sita a Caserta si trova in difficoltà, quindi, da tempo. Le aziende che hanno partecipato al programma di reimpiego hanno fatto richiesta di un numero di lavoratori maggiore rispetto ai dipendenti di Jabil in esubero. La società che vende circuiti elettrici ha detto di ave reso disponibili significative risorse economiche sia per i dipendenti, come incentivi all’esodo, sia per le aziende che assumeranno i dipendenti di Jabil, a supporto dei loro business plan. Nonostante questi sforzi e il continuo impegno di Jabil, ad oggi si registra purtroppo un risultato deludente sulle adesioni al reimpiego, nonostante le numerose proposte ricevute, che non ci consente di risolvere il problema. Il sistema è in crisi; proprio per questo dal prossimo 25 maggio, data di scadenza della Cigo, Jabil “procederà al licenziamento collettivo dei dipendenti identificati, sempre che essi non abbiano aderito agli schemi di ricollocamento e incentivazione offerti”.

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I sindacati non hanno accettato le motivazione addotte dall’azienda e nelle prossime ore hanno organizzato uno sciopero nello stabilimento di Caserta. La protesta è stata innescata proprio dalla decisione legata al 25 maggio, quando scadrà la cassa integrazione di nove settimane ottenuta per l’emergenza Covid. L’azienda, nella riunione di oggi con i sindacati, ha ribadito infatti la volontà di non chiedere la proroga della Cig come previsto dal decreto del Governo per la pandemia, e di andare avanti sulla strada degli esuberi. Una decisione maturata nell’intento di protestare contro la situazione in cui si trovano molti operai a causa della devastante crisi economica a cui è sottoposto il Paese.