La fine del lockdown porta con sé la riapertura delle attività, ma sfortunatamente di tutti i tipi di attività, anche quelle criminali. Tanto più in un momento segnato da una profonda crisi economica che ancora deve dispiegare tutti i suoi effetti, capace di alimentare le mire delle organizzazioni criminali. Per non parlare, poi, del diffuso senso di insoddisfazione frustrazione. Arriva l’allerta anche dal capo della Polizia Franco Gabrielli che, dopo un periodo di quiete, registra ora un numero crescente di crimini, soprattutto di strada. Durante il lockdown, infatti, i reati sono notevolmente calati: dal 1 al 22 marzo le denunce registrate sono state il 64,2% in meno rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma ora si torna a lavoro, le case si svuotano, le strade si riempiono, e furti e rapine tornano a crescere. Il capo della Polizia ha allora deciso di inviare una circolare rivolta a tutti i questori, prefetti e capi di Dipartimento di Pubblica Sicurezza.
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Lo scopo della circolare è designare linee guida per riorganizzare al meglio il servizio sul territorio. Dice Gabrielli: “L’approccio utilizzato fino a oggi dalle forze di polizia è stato finalizzato a mettere in campo misure volte a limitare o finanche escludere in radice le occasioni di rischio di diffusione del contagio, in primis mediante la massima rarefazione dei contatti sociali. Ora occorre conciliare il primario e prevalente obiettivo della tutela della salute del personale, alla cui salvaguardia deve essere ispirata ogni azione” con una fase 2 determinata “dall’allentamento delle misure di confinamento”. Per questo è necessario riorganizzarsi “nella consapevolezza che il passaggio da una fase all’altra non potrà che essere caratterizzata da coerenza, prudenza e gradualità“.