Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha annunciato la partenza di una campagna nell’Unione Europa atta a rilanciare il turismo in Italia, duramente piegato dalla pandemia di coronavirus.
Data l’attuale situazione che vede coinvolto il nostro Paese, giudicato sotto gli occhi attenti delle altre nazioni europee, la questione della ripartenza anche del turismo nella Fase 2 dell’emergenza coronavirus è estremamente delicata. Il settore turistico è, del resto, uno dei motori principali del nostro paese, che rischia di venire seriamente compromesso da questa drammatica pandemia che ha messo in ginocchio, ormai, tantissime potenze.
Per questa ragione, il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha annunciato che verrà lanciata una campagna nell’Ue per far ripartire il turismo in Italia. Perché, sebbene sia sia ottenuto il grandie “risultato” di sospendere possibili corridoi turistici in Europa – gli stessi che avrebbero chiaramente escluso il Bel Paese – per incentivare la ripartenza del settore questo non è sufficiente. Una ripartenza estremamente importate, di cui “hanno bisogno le nostre strutture ricettive, il comparto alberghiero, i nostri ristoratori, insomma la nostra economia”.
Come quanto spiegato da Luigi Di Maio un’intervista per “Il Messaggero“, però, “non si tratta di convincere” le altre nazioni dell’Ue. “Tutto dipende dalla nostra situazione interna. Certo i dati sono incoraggianti, ne parlo e ne continuo a parlare ogni giorno con i miei omologhi”. E tra questi, vi è anche il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, con i quali Di Maio assicura “i contatti sono intensi e cordiali”, tanto che “abbiamo già ottenuto il risultato di sospendere in Europa qualsiasi iniziativa bilaterale e possibili corridoi turistici”.
Corridoi velenosi che, tra l’altro, “violano lo spirito Ue”: “Lo ha detto anche Berlino e lo abbiamo chiarito nell’ultimo vertice. La Germania ci ha dato garanzie in questo senso”, spiega il ministro, che sottolinea dunque come questo sia soltanto “il primo passo” per una manovra di rilancio.
Per il titolare della Farnesina, infatti, serve “fare in modo che soprattutto i cittadini tedeschi possano venire in vacanza da noi. Ne hanno bisogno le nostre strutture ricettive, il comparto alberghiero, i nostri ristoratori, insomma la nostra economia e con il ministro Franceschini stiamo lavorando in tandem sul dossier”.
Per questo, l’ex pentastellato ha dichiarato che se sarà “necessario”, dal 3 giugno si recherà “in Germania, Slovenia, Austria, per parlarne dirittamente” con i suoi colleghi. E sottolinea: “Il 4 vedrò Le Drian – il ministro degli Esteri francese – a Roma: un’ occasione per mostrare il reale stato di salute del nostro Paese”.
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