Decreto Rilancio: come cambia il sistema fiscale tra nuove date, tasse e accise

Arrivano le proroghe e le nuove scadenze previste dal decreto Rilancio. Rottamazione e saldo e stralcio da pagare entro il 10 dicembre. Irap: non dovuti il saldo 2019 e l’acconto 2020.

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Il Decreto Rilancio non prevede solo l’immissione di nuovi fondi che lo Stato ha deciso di immettere in favore di cittadini e imprese. Nella nuova riforma, che di fatto precederà la legge di bilancio in arrivo dopo l’estate, sono previste ulteriori novità. Cambiamenti piuttosto radicali anche nella gestione delle tasse e del sistema fiscale. Sono previste nuove scadenze per il pagamento delle imposte, sia per i privati cittadini che per le aziende. Ma scatta in maniera ufficiale e ferrea la lotta contro l’immissione di nuove accise, tasse e di dogane nel nostro sistema.

Per questo motivo, nei 169 articoli che compongono il Decreto Rilancio c’è spazio per tutta una serie di agevolazioni in favore degli italiani. Agevolazioni e modifiche anche al sistema fiscale, come detto, che sono state riassunte in un fascicolo uscito in edicola stamani insieme a Il Sole 24 Ore. Si parla anche della tanto discussa Irap, per la quale si è giunti a una conclusione comune con una serie di saldi e acconti non dovuti. Ma come detto, è stato riequilibrato il calendario del pagamento di tributi e cartelle esattoriali. Oltre al rinvio di due tasse molto discusse: la plastic tax e la sugar tax.

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Decreto Rilancio: Irap, si cambia

Come detto, uno dei grandi nodi di questo decreto era rappresentato dall’Irap. Il premier Conte aveva annunciato il taglio dell’imposta regionale sulle attività produttive. In realtà, la norma del Decreto Rilancio su questa imposta ha portato al mancato pagamento del saldo del 2019 e dell’acconto di quest’anno. Ovviamente il grado di convenienza di questa norma varia tra i contribuenti. L’acconto è ordinariamente pari al 100% delle imposte dovute, con una deroga per i soggetti che applicano gli Isa, per i quali è invece prevista una riduzione al 90%. Resta salva la regola del versamento degli acconti su base storica, riferendosi cioè alle imposte dell’anno precedente.

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Nel decreto si legge anche del versamento della prima rata di acconto Irap, per il periodo di imposta successivo al 31 dicembre 2019. Nel testo si legge che “l’importo di tale versamento è comunque escluso dal calcolo dell’imposta da versare a saldo per lo stesso periodo d’imposta”. Dunque viene chiarito una volta e per tutte che la prima rata di acconto dell’Irap 2020 viene definitivamente stralciata. Non si tratta, dunque, di una mera sospensione del versamento nel suo totale.

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Come cambia il calendario delle tasse

Cambia anche il calendario nel pagamento dei tributi e delle cartelle esattoriali. Si parte dalla cosiddetta pace fiscale, con la proroga dei termini di pagamento delle rate dovute per le definizioni agevolate del 2019. Inoltre sono previste agevolazioni per la rottamazione ter e per il saldo e stralcio. Tutti questi pagamenti potranno essere effettuati entro il 10 dicembre. Inoltre il decreto prevede l’allungamento fino al 16 settembre per pagare le rate in scadenza tra il 9 marzo e il 31 maggio 2020. Sono previste in alternativa quattro rate mensili di pari importo, con scadenza al 16 di ogni mese.

È stata inoltre estesa fino al 31 agosto la sospensione dei versamenti verso l’agente di riscossione. Con essa si ferma anche il blocco delle notifiche delle cartelle di pagamento. Il termine di pagamento di queste ultime scade entro 60 giorni dalla notifica, per questo motivo gli importi recati nelle cartelle per le quali i 60 giorni cadono nel periodo di sospensione non devono essere versati. Ai sensi del decreto Rilancio, nell’arco di tempo tra l’8 marzo e il 31 agosto è vietato notificare cartelle di pagamento, è inibita l’attivazione di nuove azioni esecutive o misure cautelari, ed è sospeso il termine per pagare le rate mensili scadenti nei sei mesi in esame.

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Bloccati i pignoramenti di stipendi e pensioni

Secondo il decreto Rilancio si provvede anche al blocco dei pignoramenti presso terzi delle quote stipendiali. Si opta inoltre per il raddoppiamento, da cinque a dieci, del numero di rate non pagate che determina la decadenza delle dilazioni con l’agente della riscossione. Questo provvedimento prevede che tutti i pignoramenti notificati prima dell’entrata in vigore del Dl Rilancio, siano sospesi fino al 31 agosto. Si tratta di pignoramenti che hanno come oggetto retribuzioni, pensioni, indennità di fine rapporto o collegate alla cessazione del rapporto di lavoro.

Per questo motivo, le somme in questione sono svincolate e rientrano pertanto nella piena disponibilità del dipendente, anche in presenza di provvedimento di assegnazione del credito da parte del giudice ordinario. Bisogna sottolineare che, ai sensi dell’articolo 72 bis del Dpr 602/73, l’agente della riscossione ha il potere di avvalersi di una procedura speciale abbreviata che gli consente di ordinare al terzo di pagare direttamente nelle casse dell’Ader gli importi dovuti al debitore iscritto a ruolo, fino a concorrenza del credito vantato dal soggetto pubblico.

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Rinvio per la plastic tax – meteoweek.com

Rinviate sugar e plastic tax

Il decreto Rilancio è servito anche per rimandare l’appuntamento con due tasse particolarmente discusse. Stiamo parlando della sugar tax e della plastic tax. Entrambe sono state rinviate al 1° gennaio 2021, data prima della quale sono attese le determinazioni direttoriali delle Dogane esecutive. Questa proroga si è resa necessaria per due motivi: consentire all’amministrazione di predisporre i documenti applicativi di quelle norme che ancora oggi generano tensioni sul piano dell’interpretazione, e permettere agli operatori di impostare il business e gli adempimenti fiscali con il nuovo regime di imposte.

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È ancora da chiarire, per quanto riguarda la rivalsa sulla plastic tax, il carattere facoltativo della rivalsa, che può essere totale o parziale. Bisogna inoltre individuare gli elementi dell’imposta utili alla sua tracciabilità e rimborso. Quanto alla rivalsa sulla sugar tax, è ancora da chiarire se il riaddebito può essere periodico e per masse. Non è ancora definito, inoltre, un regime documentale di rivalsa come invece avviene per la plastic tax, in cui sono evitate distorsioni nella catena distributiva nel caso delle cessioni a catena.

Si parla anche delle accise, che secondo il Decreto Rilancio verranno reimpostate con un sistema di saldo e acconto. Stando a quanto si legge nel testo, viene ripensato temporaneamente il sistema di pagamento dell’imposta sull’energia elettrica e sul gas naturale e quella sui prodotti energetici, segnatamente i carburanti. Nel primo caso il pagamento avverrà per un importo pari al 90% del dovuto entro la dichiarazione di marzo 2021 oppure in dieci rate entro dicembre 2021. Per quanto riguarda i carburanti, l’imposta viene pagata ogni mese in misura pari all’80% del dovuto tra maggio e agosto.

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