Partiranno tra pochissimi giorni i test sierologici a campione per 4.700 cittadini residenti in Alto Adige: la Regione, infatti, partecipa all’indagine nazionale sulla diffusione del coronavirus in Italia.
L’Azienda sanitaria dell’Alto Adige è coinvolta in una serie di test promossi a livello nazionale dal Ministero della Salute e dalla Croce Rossa, e si impegnerà dunque ad effettuarne di ulteriori rispetto a quelli che verranno applicati nei Comuni della val Gardena a partire dal 26 maggio.
Con lunedì 25 maggio, allora, verrà dato il via all’indagine condotta dal ministero e dall’Istat in collaborazione con le Regioni, le Province autonome e la Croce rossa, per determinare (proprio tramite la somministrazione di test sierologici a campione) la percentuale della popolazione che ha sviluppato anticorpi dopo un’infezione da coronavirus. Saranno allora 4.700 gli altoatesini che verranno chiamati a partecipare all’indagine nazionale.
Secondo quanto si apprende, la rilevazione tramite test sierologici sarà suddivisa per area geografica, età, sesso e attività economica. Tale iniziativa permetterà anche di rilevare la formazione di anticorpi in quei cittadini cosiddetti asintomatici, ovvero in coloro che non hanno sviluppato i sintomi di malattia pur essendo entrate in contatto con il virus.
Su scala nazionale saranno coinvolte 150 mila persone di tutte le età, ma in Alto Adige il campione comprenderà circa 4.700 persone. I cittadini saranno chiamati da 48 comuni diversi, e saranno contattati telefonicamente dal personale della Croce Rossa a partire dal 25 maggio. Sarà proprio l’addetto responsabile che, per via telefonica, illustrerà brevemente gli obiettivi del progetto, chiedendone la partecipazione (che non è obbligatoria). Gli operatori fisseranno quindi un appuntamento o presso una delle sedi individuate o presso il domicilio della persona. Infine, tutti i risultati ottenuti con questa indagine saranno estremamente utili per pianificare ulteriori azioni sia a livello statale che ovviamente locale.
Come è stato infatti spiegato dall’assessore alla salute Thomas Widmann, “se vogliamo superare bene la fase di allentamento una delle misure più importanti è quella di effettuare dei test. Questi progetti di test pianificati ci forniranno importanti informazioni sulla situazione epidemiologica in Alto Adige. Allo stesso tempo, dobbiamo ampliare le nostre capacità di testare in modo da poter intervenire immediatamente per eseguire un gran numero di test non appena vi dovesse essere il sospetto di un nuovo focolaio d’infezione”.
A ribadire l’importanza dell’indagine e della partecipazione dei cittadini che verranno contattati, si unisce anche il direttore generale Florian Zerzer. “Anche se in Alto Adige disponiamo di molti dati affidabili, come il numero di persone sottoposte al test, il numero di tamponi prelevati e il numero di persone risultate positive c’è qualcosa che ancora non sappiamo, vale a dire il numero di persone che hanno avuto contatto con il virus”, spiega infatti Zerzer. Che sottolinea: “Questa rilevazione ci aiuterà a colmare tali lacune rispetto a quello che già sappiamo. Spero quindi che tutte le altoatesine e tutti gli altoatesini contattati accettino di partecipare”.
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