Partito Democratico e Leu vorrebbero mantenere le graduatorie già esistenti. Movimento 5 Stelle e Italia Viva creano una mini-asse all’interno del Governo e puntano su nuovi concorsi.
Arriva un nuovo momento di tensione in seno al Governo. Dopo le ultime difficoltà affrontate in merito alla mozione di sfiducia contro il ministro Bonafede, aggirata grazie alla venuta in soccorso di Italia Viva, ecco un nuovo nodo da sciogliere. Ma questa volta, l’opposizione non c’entra in quanto c’è da risolvere una questione interna. Stiamo parlando del Dl Scuola, in particolare del nodo relativo ai concorsi per i nuovi ingressi nel corpo docenti. E in questo caso, nel Governo è in atto una vera e propria divisione perfetta in due parti, in netta opposizione tra loro.
Da una parte troviamo i parlamentari di Partito Democratico e Liberi e Uguali, i quali vorrebbero puntare sulle graduatorie già esistenti. In contrapposizione a loro ci sono Movimento 5 Stelle e Italia Viva, le quali puntano sulla prova concorsuale per chi vuole prendere una cattedra fin dal prossimo anno accademico. Uno schieramento, quello del partito di Matteo Renzi dalla parte dei pentastellati, che sembra dare vita a un nuovo asse all’interno della maggioranza in Parlamento. Un’asse che avrebbe preso vita proprio dopo il sostegno mostrato da Italia Viva al Governo nel caso Bonafede.
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Quindi questo nuovo schieramento composto da Movimento 5 Stelle e Italia Viva si schiera dalla parte di Lucia Azzolina. Il ministro dell’istruzione vuole uno svolgimento di una prova meritocratica, ribadita anche in un post apparso sul blog del Movimento. Questa prova deve essere fatta affinchè si offra “a tutte le future generazioni la migliore formazione possibile, con personale qualificato e selezionato in funzione del merito e della competenza”. Per questo motivo, secondo i pentastellati e i renziani fare riferimento alle vecchie graduatorie potrebbe non essere un buon metodo.
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Dunque in seno alla maggioranza al Governo c’è una vera e propria spaccatura in atto. Per questo motivo, il premier Conte ha deciso di convocare un incontro a cui prenderanno parte, oltre allo stesso presidente del Consiglio, anche i capigruppo dei quattro partiti della maggioranza. La discussione dovrebbe prevedere anche la nascita di un eventuale piano B, alternativo sia allo sfruttamento delle vecchie graduatorie che a un nuovo concorso. Si tratta della convocazione di un concorso per assumere docenti precari, ma con l’inserimento di una clausola di assunzione a tempo determinato.
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