Il responsabile esteri della Lega, Giancarlo Giorgetti, ha rilasciato un’intervista nella quale ha dichiarato che è necessario mantenere un atteggiamento e non fare risse in diretta tv.
Dopo l’intervista rilasciata la scorsa settimana al Wall Street Journal, nella quale è stato molto netto nei confronti delle posizioni antieuro, Giancarlo Giorgetti, responsabile esteri della Lega, ha preferito mantenere il silenzio, ma ieri mattina dopo l’intervento in aula di Ricciardi contro la gestione fallimentare della sanità lombarda, Giogetti si è lasciato andare a un duro sfogo su La Stampa. Alla domanda sul motivo del suo silenzio e all’illazione che forse fosse arrabbiato con il leader della Lega Salvini, Giorgetti ha risposto: “lasciamo perdere le fantasie. È vero, mi sono inabissato come dice lei. Perché il silenzio è il modo migliore di rispettare chi lavora negli ospedali, chi lavora al governo, Di fronte a tanti morti bisogna mantenere un atteggiamento responsabile, non fare risse in diretta tv chi lavora nelle regioni, chi prova a far ripartire la propria impresa. Non ho detto una parola sulla gestione della crisi, non mi permetto. Ci sarà il tempo per le critiche e per le inchieste ma non è questo“. In effetti, racconta il responsabile esteri della Lega, mentre Ricciardi colpiva la Lega sui tagli fatti alla sanità lombarda “non ero in aula in quel momento, ero in Transatlantico insieme al ministro della Salute Speranza, con cui ci sentiamo e con cui condivido l’idea di tenere i toni bassi e di non polemizzare. Poi sento questo…Nemmeno Speranza se lo spiegava. Legittime le critiche, per carità, il Parlamento ci sta per questo. Ma il problema è il modo. Di fronte a tanti morti bisogna mantenere un atteggiamento responsabile, non approfittare della diretta tv per buttarla in rissa. Sembrava quasi fatto ad arte…“. Quindi l’intervento del grillino sarebbe solo una mera provocazione, è stato chiesto a Giorgetti, che prontamente ha risposto: “io non lo so, magari l’oratore, che mi dicono faccia l’attore, era solo sovraeccitato per la diretta. Ma certo abbiamo sentito gli appelli di Mattarella al dialogo, abbiamo ascoltato in aula un intervento del presidente Conte molto istituzionale… Poi arriva questo cinque stelle così fuori luogo. L’ho detto anche al loro capogruppo Crippa e al ministro Di Maio. E non mi sembravano tanto contenti“.
Giorgetti ha poi risposto alla domanda se il governo avesse posizioni marcatamente ostili nei confronti del nord e ha affermato “questo non lo so, ma se ci fosse bisognerebbe rispondere con i dati oggettivi. Li conosce i numeri sulla mobilità sanitaria tra le regioni? In Lombardia il saldo positivo è di centomila pazienti“. E ha aggiunto: “in giro c’è tanta gente davvero disperata e i politici dovrebbero dare l’esempio invece di soffiare sul fuoco. Devono stare attenti, il paese esplode. Fare critiche, ma con equilibrio, evitando le pagliacciate“. E sul possibile dialogo tra maggioranza e opposizione, che potrebbe portare a un governo di unità nazionale Giorgetti si è detto scettico: “dai palazzi della politica non verrà nulla, non mi aspetto alcuna proposta in questa direzione. Almeno finché dal paese reale, vista la situazione, non verrà una spinta tale da indurre la politica a prenderne atto. Ma sarà una pressione dall’esterno, non un moto dall’interno“.
Infine a Giorgetti è stato chiesto un parere sulla proposta avanzata da Macron e Merkel sul fondo da 500 miliardi di euro a carico del bilancio Ue per aiutare gli Stati più in difficoltà. “Prima di chiedere soldi all’Europa bisognerebbe avere qualche idea su come spenderli, la cosa peggiore sarebbe arrivare a una sventagliata di soldi a pioggia. La proposta franco-tedesca mi sembra si configuri come un fondo di coesione all’iperpotenza. E storicamente il nostro paese, con governi di destra e di sinistra, si è mostrato incapace di spendere i fondi per le regioni del vecchio Obiettivo 1. Ma io non ho mai posizioni pregiudiziali. Vediamo, prima di parlare a vanvera sono abituato a leggere i testi. Vorrei capire quali spese saranno ammissibili, la proposta andrà valutata nella sua evoluzione. Io dico solo questo: nell’ultimo bilancio europeo settennale ci sono fondi che ancora non siamo riusciti a spendere. Ecco, sarebbe l’ora di pensare a investimenti credibili prima di avanzare richieste assistenzialistiche“.
Giancarlo Giorgetti ha, infine, concluso la sua intervista con una breve battuta sulle critiche avanzate alla Lombardia sulle riaperture previste nella Fase 2 e ha affermato: “tanto veleno contro di noi ma non resteremo indietro. Non si può tenere chiusa la regione più produttiva d’Italia“.