Petralia: “Sarò capo orgoglioso del Dap e della polizia penitenziaria”

Parla il successore del dimissionario Basentini nel ruolo reclamato anche da Di Matteo. “Qualcuno ha interpretato il senso delle mie parole”, dice Petralia a proposito delle sue ultime dichiarazioni.

petralia dap

Bernardo Petralia si ritrova a dover correggere il tiro rispetto alle sue ultime dichiarazioni. Si è parlato di polizia penitenziaria, con il nuovo capo del Dap che aveva parlato di essere fiero di diventare il nuovo “garante dei detenuti”. Una frase che non è andata giù a chi lavora nelle carceri, e che ha obbligato il successore del dimissionario Basentini a spiegare meglio le proprie affermazioni. Anche perchè, alla base del mandato del nuovo direttore del Dap c’è proprio la salvaguardia e la protezione delle guardie carcereriere. Un dovere più che un compito per Petralia.

E allora ecco che è arrivata la rettifica delle sue parole, anche se non è mancata una frecciata a chi le ha riportate a modo proprio. “Decontestualizzare affermazioni e intenzioni riportandole a proclami – dichiara Petralia – è senz’altro riduttivo e fuorviante. Onde scongiurare qualsiasi interpretazione di segno diverso, affermo con assoluta convinzione che nelle mie funzioni sarò capo, orgoglioso e fiero, della Polizia Penitenziaria che ritengo istituzione essenziale e vitale dell’intero sistema carcerario e della sicurezza dei cittadini”. Dunque arriva il pieno appoggio da parte del capo del Dap alla polizia penitenziaria.

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Bernardo Petralia – meteoweek.com

Petralia ha inoltre fatto sapere di aver “fissato un incontro con le rappresentanze sindacali per una doverosa e convinta presentazione”. Durante questo incontro, stando alle parole del nuovo dirigente del Dap, “si comprenderà la direzione della mia guida e, soprattutto, la condivisione degli obiettivi, già a me cari, del Corpo della Polizia Penitenziaria”. Per questo motivo Petralia ha lamentato il fatto che le sue parole sono state male interpretate. Una cosa che ha provocato in lui grande dispiacere, anche perchè sarebbe un enorme controsenso in base a quella che è la sua esperienza sul campo.

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“Me ne dispiaccio – ha detto in tal senso Petralia – , anche perché è lungi non solo dal mio modo di essere ma anche dalla mia storia professionale il fatto di non concepire un impegno se non a trecentosessanta gradi”. Per questo motivo, il nuovo direttore del Dap ha fatto capire che c’era un motivo per cui aveva parlato in quel modo. “Il contesto e la cornice nella quale ho svolto l’intervento avevano a che fare con il tema della presentazione, ovvero, le condizioni della detenzione negli istituti penitenziari”, ha concluso Petralia.

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