Voleva insegnare al nipotino di 10 anni a scalare in free climbing: ma una giornata in mezzo alla natura dopo due mesi di quarantena di trasforma in una tragedia.
Una giornata in mezzo alla natura, dopo le lunghe settimane di quarantena e lockdown: in più, la presenza del nipotino di 10 anni, a cui voleva insegnare le tecniche del free climbing, l’arrampicata su roccia. Questo era quello che, probabilmente, aveva in mente Flavio Corengia, 73 anni nato e residente a Como. Dopo essersi recato a Val Masino, in provincia di Sondrio, aveva iniziato a spiegare al nipote la tecnica arrampicata su roccia. All’improvviso, la tragedia: per cause ora in corso di accertamento da parte della Guardia di Finanza di Sondrio, che sta conducendo le indagini, l’uomo ha perso l’appoggio sullo sperone del Sasso Remenno, a 840 metri di altezza, ed è precipitato al suolo perdendo la vita nell’impatto.
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L’incidente, improvviso ed inatteso da tutti, ha causato un forte shock al bambino e a suo padre, il genero della vittima. Flavio Corengia, esperto di montagna, dopo la chiusura in casa per le misure di contenimento del Coronavirus aveva deciso di raggiungere oggi la provincia di Sondrio per insegnare al ragazzino la tecnica dell’arrampicata del free climbing. Sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco ed i carabinieri del distaccamento di Morbegno per contribuire all’accertamento della dinamica della tragedia.