Coronavirus più pericoloso con il vento: viaggia fino a 6 metri di distanza

Un recente studio scientifico ha mostrato come anche soltanto una leggera folata di vento sia in grado di far viaggiare le goccioline di saliva, potenzialmente infette da coronavirus, a una distanza di 6 metri in pochissimi secondi. Potrebbe non essere sufficientemente sicura, allora, la distanza di 1 metro di distanziamento.

coronavirus vento distanza

La Fase 2 ha posto fine al lockdown, e sebbene non siano comunque consentiti assembramenti, è possibile riprendere i contatti con amici, famigliari e colleghi mantenendo una distanza di sicurezza di 1 metro – sempre indossando la mascherina. Secondo quanto viene riportato da un recente studio, però, pare che una simile distanza non sia in realtà sufficiente a proteggerci dal contagio: anche solo in presenza di un vento piuttosto leggero, i droplet di coronavirus possono viaggiare a una distanza di 6 metri.

LEGGI ANCHE: Fase 2, Calenda: politiche del governo non funzionano. E attacca la Raggi: “è una calamità”
LEGGI ANCHE: Migranti, nel 2019 -90% degli sbarchi: ma l’emergenza non è ancora finita

Lo studio: 1 metro di distanziamento potrebbe non bastare

Questi almeno sarebbero i risultati contenuti dello studio cipriota, pubblicato sulla rivista scientifica specializzata Physics of Fluids. La ricerca è stata portata avanti da due ricercatori dell’Università di Nicosia, Talib Dbouka e Dimitris Drikakisb, e ha determinato come un leggero vento compreso tra i 4 e i 15 chilometri orari, come la brezza, sia sufficiente per far viaggiare fino a 6 metri le goccioline di saliva potenzialmente infette espulse semplicemente tossendo.

Entrando un po’ più nello specifico, gli esperimenti condotti dai due ricercatori sono stati effettuati con una temperatura ambientale di 20°C e il 50% di umidità. Per prima cosa, è stato analizzato il “comportamento” dei droplet in condizioni normali, in assenza di vento. Come mostrato dallo studio, pare che la distanza di 2 metri (così come anche quella di solo 1 metro) di distanziamento sia risultata sufficiente a non far viaggiare le goccioline oltre i 100 centimetri di distanza dalla bocca di chi le ha emesse. Le stesse goccioline respiratorie che, tra l’altro, hanno impiegato 15 secondi a scendere sotto la vita del soggetto. In poche parole, senza vento i droplet cadono a terra nelle immediate vicinanze di chi le ha prodotte, senza superare il metro di distanza.

coronavirus - distanziamento 1 metro

Nel caso del secondo esperimento, si è invece realizzata una condizione ambientale con vendo debole, di circa 4 chilometri orari. Ripetendo le stesse procedure, in questo caso il risultato ottenuto è stato diverso: le goccioline sono infatti riuscite a raggiungere 6 metri in soli 5 secondi, pur manifestando una sostanziale riduzione nella concentrazione e nelle dimensioni.

LEGGI ALTRE NOTIZIE DI CRONACA: CLICCA QUI

Nel terzo esperimento, invece, le condizioni ambientali sono state realizzate con vento di intensità dai 4 ai 15 chilometri orari. Come prevedibile, in questo caso le goccioline hanno raggiunto molto velocemente i 6 metri di distanza, in appena 1.6 secondi. Data anche la maggiore dispersione dei droplet, la “nuvola” di particelle potenzialmente infette che va a crearsi rimane all’incirca alla stessa altezza della bocca del soggetto che ha tossito.

Con questo studio, dunque, i due ricercatori vogliono suggerire che il distanziamento sociale di 1 o 2 metri potrebbe non essere sufficiente a proteggerci dall’infezione da Covid-19. Anche se, spiegano comunque gli autori, sono allo stesso tempo necessarie ulteriori ricerche per quantificare, tra gli altri fattori, l’influenza di parametri quali l’umidità relativa e la temperatura dell’ambiente.

Gestione cookie