Le due società hanno detto che il sistema da oggi è nelle mani delle autorità sanitarie di tutto il mondo; quanto ci vorrà per la versione definitiva?
Apple e Google sono pronte: il sistema di tracciamento che rivoluzionerà il sistema sanitario è in partenza. Le due società hanno attivato la tecnologia che consentirà agli smartphone di comunicare via bluetooth per il tracciamento dei contagi da coronavirus. L’aggiornamento sarà disponibile per i dispositivi già a partire dalle prossime ore. Ora la palla passa ai governi: sono 22 gli stati nazionali che hanno chiesto alle società di lavorare insieme per superare le difficoltà tecniche e consentire a smartphone con sistemi operativi diversi di scambiarsi codici identificativi, anonimi e crittografati senza gravare troppo sull’autonomia delle batterie. In Italia il lancio dell’app Immuni previsto entro fine mese. La componente fondamentale del sistema di contact tracing è la notifica di esposizione al contagio che userà il bluetooth e sarà “volontaria, anonima e nel rispetto della privacy.
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Quando anche le app nazionali saranno pronte e scaricabili, una volta lanciate sullo smartphone il sistema operativo chiederà l’autorizzazione all’utilizzo del ‘Covid-19 Exposure notification’. Si tratta a tutti gli effetti di un’opzione da attivare. Una volta attivata, il nostro smartphone comincerà a scambiare via bluetooth i propri codici (anonimi e casuali) con gli altri smartphone che avranno scaricato l’app di contact tracing. Quando si scopre di essere stati contagiati l’app dovrà chiedere l’autorizzazione a condividere l’informazione in modo anonimo con le persone con cui sa che siamo entrati in contatto prolungato nei 14 giorni precedenti. La certezza del contagio sarà data da un identificativo del test, accompagnato dalla data. Sullo smartphone degli amici, invece, apparirà un banner con scritto: “Possibile esposizione al Covid-19“. Aprendola avremo informazioni su chi ha certificato il contagio della persona con cui siamo entrati in contatto, e la data del contatto. Il compito di Google e Apple finisce qui. Il resto spetta alle autorità sanitarie locali. Ora non ci resta che attendere il lancio.
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