Fase 2: le riaperture tra importanti aumenti e polemiche

Caffè a 1,30 euro, 25 per un taglio di capelli: tutti i prezzi che stanno schizzando alle stelle alla fine del lockdown, durante la fase di riapertura.

Fase 2: le riaperture tra importanti aumenti e polemiche
Fase 2: le riaperture tra importanti aumenti e polemiche – meteoweek

Amato, odiato lockdown: è iniziata la fase 2 dove finalmente si può accedere agli esercizi commerciali, seppure con le dovute cautele. Necessaria mascherina e distanziamento sociale: caffé e piega sì ma non più come prima. A partire dalle code: per la cura di capelli c’è libero accesso (libero poi si fa per dire… si accede solo con appuntamento) da tre giorni e per riuscire a fissare potrebbero volerci settimane. Per chi è riuscito a conquistarsi un posto sono arrivate le brutte notizie: conti salatissimi. Sembra che i prezzi siano lievitati del 10-15% con punte fino al 20. Nei bar la situazione non è decisamente migliore: il Codacons stima un aumento del costo del caffè che arriva addirittura al 53 per cento. E’ l’effetto di due mesi di crisi nera per colpa del coronavirus e del lockdown che ha costretto le attività alla chiusura e a un crollo verticale dei consumi. Adesso si riapre, con l’ingresso nella Fase 2 molte limitazioni stanno venendo meno più velocemente del previsto, ma commercianti e piccoli imprenditori si trovano a lottare ogni giorno con oneri, scadenze, restrizioni dovute al distanziamento che comportano meno clienti e meno ricavi. Non c’è premio nemmeno sulla pazienza: moltissimi sono ancora in attesa del prestito garantito che doveva arrivare quasi automaticamente ma che sul conto ancora non c’è. Sull’accredito dell’inps alle partite iva del mese di aprile non c’è storia: bisognerà attendere. Questi esercizi commerciali devono pensare a tantissime spese e lo devono fare da soli: dalla sanificazione, ai nuovi arredi, alle barriere divisorie per mettere in sicurezza clienti e dipendenti negli spazi comuni.

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Gli aumenti non sono omogenei: in centro a Milano, dove il costo medio di un espresso è 1,30 euro, si arriva fino a 2 euro (+53,8 per cento). A Roma (1,10) fino a 1,50 euro (+36,3%). A Firenze (1,40) fino a 1,70 euro (+21,5%)», dice il Codacons. Il segretario generale di Confesercenti, Mauro Bussoni, lo spiega così: «C’è chi per tre mesi non ha incassato nulla, vive grandi difficoltà e quando riapre l’attività si trova a dover pagare costi di gestione che sono aumentati. Le strade sono due: o uno riesce a far quadrare i conti tagliando i costi, o ritocca i prezzi. Tutto questo è normale e alla fine la differenza la fa il mercato. Nel campo della ristorazione e dei bar ci sono tantissime realtà. Detto ciò, i rincari a tappeto non ci sono, perché bisogna riconquistare la clientela, non farla scappare». Siamo davvero entrati in una fase migliore o siamo piombati in un incubo?

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