Quasi una settimana per l’approvazione da parte dell’esecutivo della maxi manovra da 55 miliardi con gli aiuti per famiglie e imprese.
Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 19 maggio: un passo in più dopo l’approvazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il 14 maggio, c’era stata l’approvazione da parte del consiglio dei ministri del provvedimento già denominato decreto Aprile e poi slittato a metà maggio. Una settimana dopo l’esecutivo è riuscito a chiudere e bollinare la maxi manovra da 55 miliardi con i nuovi aiuti a famiglie e imprese e le risorse. E, come garantito dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in giornata, il bonus autonomi sarà disponibile al massimo in due-tre giorni. Così pare. Nell’ultima versione, a quanto risulta, sono saliti i fondi alle scuole paritarie, per i quali aveva protestato la Cei nelle scorse ore, che saranno in tutto 150 milioni, di cui 65 per il ristoro delle mancate rette per chi fa servizi di asilo nido o per l’infanzia e 70 milioni per le scuole primarie e secondarie per le mancate rette di studenti fino a 16 anni.
Le famiglie
I lavoratori autonomi dovranno attendere: i 1.000 euro vengono riconosciuti a chi può dimostrare di aver avuto una riduzione di fatturato, ma per questo servirà una circolare attuativa dell’Inps. Inoltre, bisognerà attendere la circolare applicativa dell’Agenzia delle Entrate per il contributo a fondo perduto riconosciuto agli autonomi e alle imprese sotto i 5 milioni di fatturato che hanno subito la riduzione di due terzi gli incassi. Ancora, sarà necessario attendere la circolare applicativa per il bonus riservato alle colf e badanti (500 euro): quest’ultime dovranno avere un contratto, o più contratti, per almeno 10 ore settimanali. Tempi ancora più lunghi per il reddito di emergenza. La richiesta va inoltrata all’Inps entro giugno. Le risorse sono erogate in due quote, ciascuna pari all’ammontare riconosciuto. Per vedersi riconosciuto il reddito di emergenza vanno rispettate(cumulativamente)4 condizioni: residenza in Italia; reddito familiare ad aprile 2020 inferiore a una soglia di Rem spettante; patrimonio mobiliare familiare nel 2019 inferiore a 10mila euro, accresciuto di 5mila euro per ogni componente successivo al primo, fino a un massimo di 20mla euro; Isee inferiore a 15mila euro.
Leggi anche –> Coronavirus, furia Sileri: “Il Cts mi nasconde i documenti”
Leggi anche –> Coronavirus, Usa a quota 90mila morti. Nuovo boom in Brasile.
Leggi anche –> Nanshan eroe della Sars, la verità sul Coronavirus e la paura di una seconda ondata
I genitori con un figlio di almeno 14 anni hanno diritto allo smart working fino al termine dell’emergenza. A due condizioni: Il primo: nel nucleo familiare non deve esserci un altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito. Il secondo: nel nucleo familiare non deve esserci un genitore non lavoratore. E’ consentito cumulare il bonus baby sitter da 600 euro del Dl Cura Italia, che diventa pari a 1.200 euro per chi non l’ha ancora ottenuto. Il budget può essere speso anche per i centri estivi e i servizi integrativi all’infanzia.
Al via anche le ristrutturazioni: previsto un superbonus del 110% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica. Gli interventi verdi finanziati con il superbonus dovranno garantire «il miglioramento di almeno due classi energetiche da dimostrare mediante l’attestato di prestazione energetica (Ape)». Fino al 31 dicembre 2020 si potranno acquistare non solo bici, e-bike e monopattini elettrici, ma anche segway, hoverboard e monowheel o abbonamenti a servizi di sharing purché non di autovetture, con un bonus che copre il 60% della spesa.
I lavoratori
I datori di lavoro possono utilizzare la cassa integrazione per l’emergenza Covid-19 per una durata massima di nove settimane per il periodo dal 23 febbraio al 31 agosto 2020. Diventa più veloce la procedura per la Cassa in deroga: il datore di lavoro potrà rivolgersi direttamente all’Inps superando il doppio canale-Inps-Regioni e i relativi rallentamenti; e poi la notizia più importante: stop ai licenziamenti per altri 3 mesi. Ad aprile previsto un nuovo bonus 600 euro che andrà a professionisti non iscritti agli ordini, co.co.co. in gestione separata, artigiani, commercianti, coltivatori diretti, stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali, lavoratori del settore spettacolo, lavoratori agricoli.
Le aziende
Buone notizie anche per le aziende: a giugno è prevista la cancellazione della rata Irap (saldo e acconto) per tutte le imprese fino a 250 milioni di euro di fatturato e i lavoratori autonomi con un corrispondente volume di compensi. Scatterà dal 16 settembre e non dal 20 maggio la ripresa dei versamenti delle ritenute, dell’Iva e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio per le imprese che hanno subito cali di fatturato, rientrano tra le filiere maggiormente colpite o sono nelle province dichiarate zona rossa all’inizio della pandemia. Previste anche bollette più leggere per le pmi. Un’importante boccata d’aria per tutti.