Coronavirus, aperitivi di gruppo senza mascherina

E’ una movida che preoccupa molto, quella che abbiamo visto nelle varie piazze d’Italia dopo il ritorno alla (parziale) libertà di movimento. Sbandierata sui social dai giovani di tutte le età è al centro delle polemiche e nel mirino dei sindaci delle varie città italiane.

 

Tourist wearing protective respiratory masks tour St. Peter’s Square prior to the Pope’s weekly Angelus prayer on February 2, 2020 in the Vatican. – (Photo by ANDREAS SOLARO / AFP) (Photo by ANDREAS SOLARO/AFP via Getty Images)

Un fenomeno che lascia sconcertati. La cosiddetta movida, in scena nelle varie piazze d’Italia, mostra giovani senza mascherina, molto vicini tra loro e con il bicchiere in mano. Come se niente fosse mai avvenuto, come se il coronavirus fosse scomparso. Un comportamento irresponsabile, considerando quello che, l’italia e tanti altri Paesi hanno affrontato negli ultimi mesi. Una profonda mancanza di rispetto. Tra i più indignati per la situazione, il governatore veneto Luca Zaia, che infuriato di fronte alle immagini della movida dopo il lockdown afferma:«Persone con il cocktail in mano e senza mascherina, questo è senso del rispetto civico che è pari a zero. Un amico mi ha mandato foto di un sacco di gente. Gli ho risposto: “Li aspetteremo davanti alle porte dell’ospedale”».

 

Lo stop dei sindaci alla movida

Assembramenti a Padova, nelle zone centrali della città e sotto i portici della zona universitaria. A fare da testimone è stato un video pubblicato su Instagram che ha fatto mobilitare le forze dell’ordine in tarda notte. Anche a Bologna, il sindaco Virginio Merola ha postato su Facebook un messaggio rivolto soprattutto ai tanti giovani che da sempre popolano la città: «Si continua a lottare contro il virus. Contiamo sulla vostra responsabilità anche nella movida». Alcune delle zone più frequentate dagli universitari nella notte sembravano tornate alla normalità, ai mesi antecedenti lo scoppio della pandemia. Lo scontro quindi c’è ed è comprensibile. Da una parte i giovani che pur di ritornare alle loro abitudini, infrangono le regole, dall’altra la categoria comprendente adulti e anziani che, oltre a sentirsi maggiormente in pericolo, rimangono delusi dal comportamento delle nuove generazioni.

 

La paura di tornare indietro

Anche al sud si sono aperti gli scontri e le polemiche. Le strade della Vucciria a Palermo, storico centro di ritrovo della movida cittadina, si sono riempite di giovani senza mascherina riuniti in gruppi numerosi. Il sindaco Leoluca Orlando avverte:«Sono pronto a chiudere le piazze se non si rispetteranno le distanze. Bisogna smettere di fare passeggiate inutili nella stessa strada, creando condizioni per un danno irreparabile».

Ferrara, dopo vari richiami, il sindaco Alan Fabbri ha reso obbligatorie le mascherine anche all’aperto, talmente alti gli assembramenti nelle piazze. A San Severo (Foggia) sono addirittura scoppiati i fuochi d’artificio in onore della Madonna del Soccorso. Una grande festa insomma. La situazione non è accettabile. Non possiamo permetterci a questo punto di tornare indietro. Lo dobbiamo ai tanti morti del nostro Paese e ai guerrieri che hanno combattuto, senza sosta, all’interno dei nostri ospedali.

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