Silvia Romano la cooperante milanese recentemente liberata dopo una prigionia durata 18 mesi in mano al gruppo terrorista di al-Shabaab utilizza Facebook per mandare un secondo messaggio. La sua fonte? Il Corano.
Silvia è rientrata in Italia convertita all’Islam. Il 14 maggio scriveva in un messaggio su Facebook: “Vi chiedo di non arrabbiarvi per difendermi, il peggio per me è passato”. Silvia in quel post faceva riferimento ai numerosi attacchi subiti dopo la sua liberazione, sui social si era riversata infatti un’ondata di odio. Il motivo principale sarebbe il denaro pagato dallo Stato italiano per la sua liberazione e la sua conversione alla religione islamica.
Silvia è tornata a scrivere e lo ha fatto menzionando un capitolo del Corano – nello specifico il verso 34-35 – intitolato: ‘Esposti chiaramente’ che la cooperante condivide nuovamente su Facebook: «Non sono certo uguali la cattiva azione e quella buona. Respingi quella con qualcosa che sia migliore: colui dal quale ti divideva l’inimicizia, diventerà un amico affettuoso. Ma ricevono questa (facoltà) solo coloro che pazientemente perseverano, ciò accade solo a chi già possiede un dono immenso». Un riferimento, evidente, ai messaggi f’odio ricevuti e una mano tesa, nonostante tutto, attraverso la sua nuova fede.