Perseguita l’alunna di cui si è “innamorato”: scattato l’arresto ai domiciliari per un professore di un istituto superiore di Palermo, accusato di atti persecutori a fini sessuali. A denunciarlo, i genitori della minorenne.
A Palermo, un docente di un istituto scolastico superiore è stato posto ai domiciliari dalla polizia di Stato, dopo essere stato accusato di atti persecutori contro una sua alunna minorenne. Il professore, un uomo di 60 anni del quale non sono state divulgate le generalità, è inoltre accusato di aver posto in essere condotte dirette in modo non univoco a compiere atti sessuali, sempre contro la stessa ragazzina. Secondo quanto riportano le fonti, però, il docente pare abbia in realtà anche altri precedenti legati allo stesso reato.
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“Innamorato” di una sua alunna: professore con precedenti perseguita minorenne
I fatti risalgono al maggio dello scorso anno, periodo in cui i genitori della ragazzina si erano presentati al commissariato Libertà per denunciare i comportamenti che il professore 60enne aveva avuto nei confronti della figlia. Secondo quanto riportato dalle fonti locali, pare che l’uomo fosse “innamorato” della ragazzina, alla quale aveva anche fatto diversi regali.
La squadra mobile, coordinata dalla Procura, ha perciò indagato sui fatti, e ha raccolto anche altre testimonianze in merito alla condotta del docente. Dopo aver ascoltato altre alunne e alcuni colleghi dell’uomo, sono poi riusciti ad acquisire tutta la documentazione scolastica del 60enne, scoprendo che l’indagato aveva già avuto un precedente specifico.
Appena un paio di mesi fa, nel marzo scorso, i genitori della ragazza hanno però sporto una seconda denuncia, sempre relativa al comportamento dell’uomo. Secondo quanto si apprende, infatti, pare che il professore si fosse recato “nei pressi della loro abitazione” e “avrebbe tentato di parlare e di trattenere la figlia con la forza“.
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Alla luce dei fatti emersi, oltre ai domiciliari per atti persecutori per fini sessuali al 60enne è scattata anche la misura interdittiva emessa dal Gip del tribunale di Palermo, Rosario Di Gioia, che impone il divieto temporaneo di esercitare l’attività professionale di insegnante. Il provvedimento è stato richiesto dal pm Giorgia Righi, del pool coordinato dall’aggiunto Annamaria Picozzi.