Zhong Nanshan è il più autorevole consulente sanitario del Governo Cinese è noto come ‘l’eroe della Sars’ per aver combattuto in prima linea l’epidemia del 2002. Per questo motivo è stato richiamato in servizio
Il dottor Zhong è un noto epidemiologo e pneumologo, ha 84 anni ed è stato chiamato a Wuhan quel 18 gennaio per comprendere e valutare quanto stava accadendo.
Nelle prime settimane dell’epidemia in Cina, le notizie che giungevano erano poco chiare, l’informazione più nota, quella fornita anche al professor Zhong, era legata ad un mercato di carne selvatica luogo in cui secondo le autorità cinesi si sarebbe diffuso il virus. L’epidemiologo ha iniziato ad indagare, al suo arrivo a Wuhan è stato contattato telefonicamente da molti suoi colleghi e da studenti che lo allertavano sulle reali condizioni: la situazione era molto più grave di quella che gli era stata rappresentata.
Il professor Zhong, in una sua intervista alla Cnn dichiara:” Le autorità di Wuhan non avevano piacere di dire la verità a quel tempo”. Lui però con la sua esperienza, aveva già compreso di come avessero perso troppo tempo, dai primi casi di dicembre, e di quanto fosse poco probabile quel numero di contagi che i dignitari di Wuhan si ostinavano a dichiarare: 41 persone colpite dal virus. Un numero che a detta loro era rimasto il medesimo per più di 10 giorni.
Il professore tornato a Pechino per fare rapporto dichiarò la gravità della situazione: che il virus si trasmetteva da uomo a uomo, che era necessario un intervento tempestivo o si sarebbe andati incontro ad una catastrofe certa. Per questa ragione, dopo l’attenta analisi dell’epidemiologo, il 23 gennaio Wuhan venne messa in quarantena per 76 giorni.
Il professor Zhong e la Sars del 2002
Quando nel 2002 fu la Sars a far tremare il mondo intero, Zhong ricorda di come furono occultate le notizie per alcuni mesi. Lo scienziato è anche un uomo molto coraggioso non ha mai temuto di dover svelare le verità più scomode. Anche all’epoca fu proprio lui a rivelare la gravità della situazione e dichiarare quanto fosse stato sottovalutato dalle autorità il virus e di come poi cercarono di nascondere al mondo l’effettiva gravità della situazione.
Sono passati 17 anni dalla Sars; secondo il professore le autorità cinesi hanno imparato molto da quell’esperienza e nella sua intervista alla Cnn afferma di escludere un coinvolgimento da parte di Pechino per insabbiare le informazioni riguardanti il Coronavirus: “Abbiamo cercato subito di collaborare con gli esperti del resto del mondo, l’abbiamo imparato dal 2003”. Parlando con la dottoressa Shi Zhengli, una studiosa di pipistrelli, Zhong ci tiene anche a respingere le accuse che riguardano il famigerato laboratorio da cui sarebbe sfuggito al controllo il virus, ipotesi di cui si parla da mesi, anche su bocche che hanno una certa risonanza (come Donald Trump). E’ Shi Zhengli stessa ad smentire le accuse, dichiarando quanto possa essere ridicola un’ipotesi come quella perchè impossibile, a livello scientifico, da mettere in atto.
La Cina al momento ha fermato l’epidemia. Sebbene i casi registrati giornalmente siano molto pochi, il professore invita alla cautela, non avendo la popolazione ancora sviluppato delle immunità al virus. Il rischio di contagio è ancora un pericolo concreto nella maggioranza della popolazione e non si può escludere una seconda ondata di infezioni.