Un progetto pilota in Veneto ha dato come risultato 4 nuovi postivi su 1518 sottoposti a tampone. Nove le società analizzate e tra queste Acqua Vera e Luxardo
La Regione Veneto ha eseguito un esperimento pilota per capire quale sia il rischio di propagazione del virus nei luoghi di lavoro. Il risultato ha avuto ottimi risultati: quattro contagiati su 1518 lavoratori che lavorano in fabbrica. Gli infetti quindi non hanno diffuso il contagio. A confermare i dati è il medico Michele Mongillo che ha seguito l’esperimento, il primo a livello nazionale. “La percentuale di positivi, tutti asintomatici, è sotto le aspettative. Il che induce a pensare che il rischio sia contenuto”.
L’esperimento è stato effettuato in nove aziende di medie e grandi dimensioni del padovano, una delle prime zone ad essere stata colpita dal Covid19. Di queste aziende, otto non hanno mai chiuso perché appartenevano alla categoria dei servizi necessari. Il risultato è che nessuno era infetto al momento del tampone. Al contrario di qualche settimana prima, dove secondo i test sierologici, decine di persone erano positive.
Gli altri tre risultati postivi sono dipendenti dell’azienda Isoclima, la stessa che era in attesa di riapertura e della quale i dipendenti erano rimasti a casa. Questo dimostra che tutti coloro che sono rimasti a contatto con la famiglia hanno rischiato maggiormente il contagio.
Oltre ai test normali, sono stati effettuati anche i “pungidito” che hanno dato a sorpresa questi risultati: su 42 lavoratori, 22 sono risultati positivi al sierologico rapido. Gli stessi 22 sono invece risultati negativi al sierologico tradizionale. Questo fa riflettere sull’attendibilità dei test rapidi.