Eclettica, società amministrata da Fabrizio Bongiovanni, è coinvolta in un’indagine per frode nelle pubbliche forniture, ora passata alla Procura di Milano. Nel mirino, la consegna fantasma di mascherine e altri dispositivi di protezione individuale destinati alla Regione Lombardia.
Secondo quanto si apprende, sono stati trasmessi per competenza territoriale alla Procura di Milano gli atti di indagini su Fabrizio Bongiovanni, amministratore della società Eclettica di Turbigo. Il fascicolo era stato aperto dalla Procura di Como, e vede l’amministratore della società milanese finito ai domiciliari lo scorso aprile a seguito di una fornitura fantasma ai danni della Regione Lombardia.
I fatti risalgono al mese di marzo, quando Eclettica ottenne ben cinque affidamenti diretti da parte di Aria (stazione appaltante di Regione Lombardia per l’acquisto centralizzato di beni e servizi) per la fornitura di diversi dispositivi di protezione individuale – quali mascherine, camici e tute mediche – urgenti in questa emergenza Covid-19. Un affidamento che era già fruttato all’azienda ben 10 milioni di euro.
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Frode nelle pubbliche forniture, fascicolo trasmesso alla Procura di Milano
Eclettica, società amministrata dall’indagato Fabrizio Bongiovanni, si era guadagnata degli affidamenti per rifornimenti di dispositivi di protezione individuale da un valore di quasi 14 milioni di euro. Sono già oltre 10, però, i milioni già versati dall’Azienda Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti alla società di Bongiovanni, rimasta in gran parte inadempiente sulle forniture. Tale inadempimento è quindi costato, come accertato nelle indagini aperte anche per frode nelle pubbliche forniture, l’arresto ai domiciliari di Bongiovanni.
Inoltre, su disposizione della Procura di Como, la Guardia di Finanza ha sequestrato quasi 3,4 milioni di euro depositati sui conti correnti di Eclettica. Una misura, questa, che è stata poi ripresa dai magistrati milanesi a cui ora è passata l’indagine, al momento coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Paolo Filippini.
In questa inchiesta per frode, la Regione Lombardia risulta come parte offesa, e già nel corso delle indagini alcuni funzionari della centrale acquisiti della Regione sono stati ascoltati come testimoni. Secondo quanto si apprende, inoltre, ad aggravare la situazione di Bongiovanni è la falsificazione di alcuni documenti. Al momento dell’importazione dalla Cina delle mascherine facenti parte delle forniture promesse alla Regione, l’amministratore avrebbe infatti presentato delle false attestazioni.
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In aggiunta, è stato anche accertato come in altri due episodi, inerenti all’importazione di 622.000 mascherine, un carico di 42.000 dispositivi sia stato destinato a imprese private per finalità speculative. Si conta che in più di 72.000 mascherine destinate alla Federazione italiana medici di medicina generale, 12.000 sarebbero state invece rivendute ad altre realtà aziendali.