Parte un nuovo protocollo sul coronavirus, che propone la sperimentazione del trattamento al plasma sugli ospiti delle Rsa positivi al Covid-19. Tale progetto partirà a partire dalla struttura del Green Park di Mantova.
Un nuovo protocollo è in via di sperimentazione a Mantova in diverse Rsa. Tale sperimentazione vedrà il trattamento con plasma iperimmune per gli anziani ospiti delle strutture che risultano malati di Covid-19.
L’annuncio è stato presentato oggi dagli specialisti dell’ospedale Carlo Poma, attraverso una diretta lanciata su Facebook. La sperimentazione, a cui collaborano l’ASST di Mantova e il San Matteo di Pavia, partirà con la struttura pilota Rsa Green Park (del gruppo Mantova Salus), ma è aperta a tutte le residenze sanitarie assistenziali, tanto che punta ad arruolare circa 120 pazienti.
La sperimentazione del trattamento con plasma iperimmune è stata autorizzata dal comitato etico Val Padana. Ideato con il San Matteo di Pavia, il protocollo vanterà la presenza di Massimo Franchini (direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale del Poma di Mantova) come principal investigator e di Giuseppe De Donno (direttore della Pneumologia) come co-investigator.
“La sperimentazione che ci è stata autorizzata si basa sulla possibilità di individuare pazienti ospitati presso rsa, quindi anziani e fragili, che possano beneficiare dell’uso del plasma” ha spiegato in diretta Facebook il direttore dell’ASST Raffaello Stradoli. E sempre durante la presentazione via social, Stradoli ha sottolineato che si tratta di una sperimentazione aperta a tutte le residenze socio assistenziali.
Come spiegato poi da Massimo Franchini, l’idea è nata alla luce del fatto che, “se da un lato si allenta la pressione sugli ospedali” per l’epidemia di Coronavirus, dall’altro “permane una criticità presso le Rsa, dove sono numerosi i pazienti positivi al tampone”. Con tale sperimentazione, allora, “si valuterà l’efficacia e la sicurezza del plasma iperimmune in pazienti anziani ospiti nelle Rsa”. La messa in pratica del protocollo prevederà quindi “un monitoraggio delle loro condizioni cliniche”, così come uno studio dei parametri di laboratorio a seguito dell’infusione del plasma.
“Vengono individuati i pazienti che possono trarre beneficio dalla trasfusione di plasma. Questi pazienti vengono ricoverati in Day hospital al Poma per la trasfusione e poi tornano alla residenza, dove verranno seguiti con un follow up serrato”, ha poi aggiunto Franchini. Lo stesso che ha infine sottolineato come il tutto sia stato pensato per “creare meno disagio possibile“.
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