Primo giorno di riapertura in questa Fase 2 per i ristoranti d’Italia: e a Rimini arrivano già i primi clienti e le prime prenotazioni – nonostante i tavoli necessariamente dimezzati.
Oggi, lunedì 18 maggio, è il primo giorno di riapertura ufficiale dei ristoranti rimasti chiusi ormai da due mesi a causa dell’epidemia di coronavirus. Così, tra qualche precauzione in più e un po’ di scetticismo iniziale, sono già arrivati i primi clienti della Fase 2, con la zona del litorale di Rimini già carica di entusiasmo. Nonostante i tavoli dimezzati, e delle rigide disposizioni sulla permanenza all’interno dei locali, sono già arrivate le prime prenotazioni, per il momento soprattutto per lavoro.
A parlare con i giornalisti di Teleromagna24 che li hanno intervistati, sono stati due clienti originari di Torino, che per motivi di lavoro sono arrivati a Rimini e si sono fermati a mangiare in una delle più note piadinerie locali, a pochi passi dal mare. Il locale si chiama “Casina del bosco”, e ad accogliere tutti è stato Diego, il giovane cameriere.
“Siamo qua per lavoro. Vorremmo vivere al mare e siamo venuti a vedere dei locali (bar, chioschi) da prendere in gestione. Questa di oggi è un’occasione più unica che rara. Un locale che ieri costava dieci, oggi costa tre”, spiega uno di loro. Mentre l’altra si confida: “Sedersi al tavolo di un ristorante dopo due mesi è un bell’effetto soprattutto per noi giovani abituati a fare serata con gli amici”.
Dall’altra parte, Diego si dimostra molto ottimista, e contento di aver finalmente ricominciato a lavorare nell’attività. “Ci voleva questa ripartenza per il fisico e per la mente. Poi noi in Romagna, non solo dal punto di vista economico ma anche da quello morale, vogliamo stare in mezzo alla gente. Campiamo di questo”.
E a pochi metri dalla Casina, i giornalisti hanno parlato con i gestori di un altro storico ristorante di Rimini, “La taverna degli artisti”. Un locale che, sebbene sia ora al completo con la metà dei posti di prima, si aspetta una buona affluenza di gente già a partire dalle prossime ore, a giudicare dalle prenotazioni ricevute.
“Abbiamo tagliato circa il 50 per cento dei tavoli in base alle disposizioni”, racconta Antonio ai suoi intervistatori. E prosegue: “Ci sono state un po’ di prenotazioni. Oggi ci aspettiamo una ventina di persone. Come primo giorno va bene”. E sebbene ci sia comunque il rischio che qualcuno decida di non venire per paura del virus, lo spirito di Antonio guarda già positivamente al futuro: “Questi giorni ci serviranno per oliarci. Ci alleniamo“.
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