In un mese e mezzo la casa di riposo Gambara Tavelli di Verolanuova, nella Bassa Bresciana, ha perso 49 anziani. Un terzo degli ospiti totali.
La RSA bresciana può ospitare 150 anziani ed è considerata un’istituzione in tutto il territorio. Ma dopo il Coronavirus, tutto sembra essere cambiato.Il presidente della fondazione Giuliano Tirelli spiega l’accaduto. “I primi di marzo sono iniziate le prime febbri e il 9, una nostra ospite è stata ricoverata in ospedale per Covid19. Da lì è cominciato il percorso di isolamento del reparto nel quale si trovava la donna.”
Come avvenuto per altre case di riposo della Lombardia, anche alla Gambara Tavelli hanno vissuto momenti tragici. “Il problema –spiega Tirelli – è stato non poter controllare chi fosse stato contagiato. All’epoca dei fatti non era possibile effettuare i tamponi o test. Non eravamo pronti ad eventi di questo tipo.”
E’ stato possibile infatti solo dalla metà di aprile effettuare dei tamponi, quando i vertici hanno sottoposto tutti a test sierologico pagandolo di tasca propria.“Noi abbiamo fatto tutto il possibile, perché nel momento di difficoltà ci siamo affidati ai test che in Lombardia non erano ancora autorizzati.” Attualmente l’allarme nella casa di riposo è rientrato, ma rimane comunque una grande attenzione per evitare che si ripresenti una strage.