Il governatore Cirio ordina: bar e ristoranti chiusi per un’altra settimana. Il Piemonte rientra nel novero delle regioni a basso rischio di contagio.
Il Piemonte sembra aver deciso di andarci piano con la ripartenza a partire dalla giornata di domani. È stato infatti deciso, dopo l’accordo raggiunto tra le regioni e il Governo, che a partire dal 18 maggio potranno riaprire negozi con vendita al dettaglio, bar, ristoranti e parrucchieri. Ma il governatore del Piemonte Alberto Cirio ha fatto una decisa inversione. Il tutto dopo aver condotto insieme a Fontana e Rossi, omologhi di Lombardia e Toscana, il fronte per una riapertura uguale per tutti. Cirio, infatti, non voleva che regioni come Veneto, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna potessero fare dei passi in avanti, lasciando indietro altre regioni.
In ogni caso, dalla giornata di domani non ci sarà la tanto attesa riapertura in blocco in Piemonte. I bar e i ristoranti resteranno chiusi per altri cinque giorni, forse per consentire loro di riaprire con maggiore sicurezza e prontezza all’inizio della prossima settimana. Nonostante questa decisione, bisogna segnalare che il Piemonte rientra tra le 18 regioni a rischio di contagio basso. A differenza, ad esempio, di una Lombardia che si trova ancora a rischio medio di un eventuale nuovo rialzo dei positivi. In ogni caso, Cirio è apparso irremovibile e non attenderà l’arrivo del testo per la riapertura nelle singole regioni.
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Il Piemonte, dunque, resta indietro. E lo fa in maniera consapevole. Tanto che si parla anche dell’eventualità che la regione possa imporsi su un altro punto discusso nel dialogo tra il premier Conte e i governatori. Stiamo parlando della riapertura dei confini tra le varie regioni italiane e con i Paesi membri dell’Unione Europea, che con ogni probabilità avrà il suo via libera il 3 giugno. Cirio, da questo punto di vista, non sembra aver ancora deciso e appare intenzionato a prendersi tutto il tempo necessario per prendere una decisione. Anche perchè il governatore ha in mente solo un obiettivo.
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Cirio, infatti, non può permettersi di passare come un irresponsabile agli occhi dei suoi cittadini. Anche perchè in Piemonte sono ancora freschi i ricordi e le immagini dei focolai incontrollati nelle case di riposo. Non appena il Governo darà il via libera alle regioni per stabilire in maniera autonoma le modalità e la tempistica delle riaperture dei locali, non sarà più possibile dare colpe a qualcun altro. La responsabilità passa tutta nelle mani delle regioni, Cirio lo sa e non vuole mettere a rischio la salute dei piemontesi. Per questo motivo il Piemonte rallenta in maniera consapevole e comprensibile.
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