Covid19, Spagna chiede proroga emergenza: a rischio città simbolo

Covid19, Spagna chiede proroga emergenza: a rischio città simbolo. Lo ha chiesto il premier Sanchez ai deputati dopo il discorso al Congresso

Covid19, Spagna chiede proroga emergenza: a rischio città simbolo(GettyImages)

Il premier spagnolo intende chiedere una proroga dello stato di emergenza per Covid-19 ai 350 deputati del Congresso. Si tratterebbe di una proroga di un mese, dal 25 maggio al 25 giugno, se il Congresso la approverà. In Spagna si sono registrati 102 decessi per Covid nelle ultime ore. Si tratta del risultato più basso dalla metà di marzo. Il totale dei decessi a causa della pandemia è 27.563, i contagi hanno avuto una crescita di 539 in 24 ore, salendo a 230.698 in tutta la nazione. La situazione vede crescere i casi ma diminuire i morti.

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Nell’ultimo Congresso, la Spagna aveva deciso di adottare 4 fasi (da 0 a 3) per giungere poi alla riapertura del Paese. Si tratta di un piano differente tra le 17 comunità autonome e le centinaia di province, che si basa sui dati forniti dalla curva epidemica. Tuttavia stavolta l’azione sarà più uniforme, per non provocare divisioni in una stessa città.

Ergo a partire dal 18 maggio 32 milioni di spagnoli entreranno nella fase 1. Riapriranno musei, librerie, bar e ci saranno allentamenti nelle misure restrittive alla mobilità. Madrid e Barcellona, autonome, restano ancora alla fase 0 anche se per la capitale si andrà al voto per una disposizione speciale che la porti alla fase 1. Si tratta di una soluzione pensata per far sì che le tensioni dei cittadini madrileni si allentino. Inoltre, in questo modo si rispetterebbe l’indagine epidemiologica portata avanti da circa 15 giorni su 36mila famiglie del Paese residenti soprattutto a Madrid. Il premier ha spiegato che i progressi sono molti ma “non ancora sufficienti“. Basti pensare che nella fase più terribile dell’epidemia, in Spagna la percentuale di contagio era 3,5, il che significa che un contagiato poteva infettare circa 4 persone quotidianamente.

Anna Di Donato

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