I contagi da coronavirus bruciano le tappe in America Latina dove in meno di tre giorni sono cresciuti in modo spaventoso.
La situazione in America Latina è sempre più delicata: i contagi da coronavirus crescono in meno di tre giorni di 77.000 unità, superando il mezzo milione e raggiungendo esattamente quota 501.954, mentre il numero dei morti ha toccato quota 28.523 (+3.700). Il Brasile è in testa con quasi il 45% dei contagiati e ben oltre la metà dei morti (15.633). Inoltre il colosso sudamericano è ora salito al quarto posto al mondo per numero di infettati, superando la Spagna. A poca distanza il Perù con 88.541 casi contagi e 2.523 morti, e il Messico (47.144 e 5.045). Nella classifica con piu’ di 5.000 contagi si posizionano quindi Cile (41.428 e 421), Ecuador (32.723 e 2.688), Colombia (14.939 e 562), Repubblica Dominicana (12.110 e 428), Panama (9.268 e 266) e Argentina (7.479 e 363). I dati sono stati riportati dall’agenzia Ansa.
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Negli Stati Uniti nelle ultime 24 ore sono stati registrati 25.060 casi di coronavirus e altre 1.224 vittime. Secondo i dati della Johns Hopkins University sono almeno 1.467.884 le persone contagiate dal Covid-19 negli Usa e almeno 88.754 quelle morte a causa del virus. Record di nuovi casi di coronavirus in India dove nelle ultime 24 ore 4.987 persone sono state trovate positive. Secondo il ministero della Salute, in totale ci sono 90.927 persone contagiate comprese 2.872 vittime. Il virus sembra lontano dall’essere debellato. Intanto in Italia i contagi continuano a scendere e ci si avvia verso una nuova fase, quella della convivenza con Il Covid-19. Concesse nuove opportunità, come recarsi in spiaggia ma solo con la distanza di sicurezza, come se questo potesse garantirci la salute. La Cina sta per affrontare una seconda ondata di contagi. Ne è certo il pneumologo Zhong Nanshan, a capo del gruppo di esperti consiglieri del governo cinese sull’epidemia di Covid19. In un’intervista alla Cnn il medico ha sottolineato che il Paese si trova davanti a una grande sfida. Nella provincia nord orientale di Jilin, regione che confina con la Corea del Nord, 8mila persone sono state messe in quarantena. Non siamo ancora liberi, dunque, forse non lo saremo mai.