Il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. “Penso si debba discutere della permanenza del vincolo per chi amministra. Abbiamo sindaci che debbono poter lavorare in ottica pluriennale, un passo indietro andrebbe fatto”
Nel corso di un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano il capo politico M5S Vito Crimi chiede che venga rivisto uno dei principi grillini della prima ora: il vincolo dei due mandati per i sindaci. “Penso che si debba discutere della permanenza del vincolo per chi amministra. Abbiamo sindaci al secondo mandato a Roma, Torino, Marino e Vimercate. Chi amministra dovrebbe poter lavorare in un’ottica pluriennale, quindi una riflessione va fatta. Il mondo cambia, e dobbiamo tenerne conto”.
Implicito il sì al bis della Appendino a Torino o della Raggi nella Capitale. Una possibilità per ricandidarsi, anche senza il restyling del regolamento, ci sarebbe lo stesso. Per le prossime elezioni basterebbe entrare in lista civica alleata con il Movimento. Ma fino alla scadenza del mandato, l’impressione è che i pentastellati vogliano cambiare le carte in tavola e costruire una via preferenziale per rimettere in sella Raggi e Appendino.
Decreto Rilancio e tenuta del governo: Crimi rimarca le certezze
In merito al Decreto rilancio e alla richiesta dei sindaci di ricevere maggiori risorse rispetto a quelle finora stanziate, Crimi sottolinea che l’azione del governo è stata la più ampia possibile. “Ne abbiamo stanziati 3,5 di miliardi, vale a dire il 70 per cento: non è poco. E abbiamo istituito un tavolo per monitorare tutto. Se dovremo aumentare i fondi, sapremo dove indirizzarli, senza dover varare un nuovo provvedimento”.
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E sull’esecutivo, messo a dura prova da alcune tensioni con Italia Viva, Crimi respinge gli allarmismi. “Non esiste un governo diverso da questo – scandisce – e di rimpasto si parla dal giugno 2018. Ma in due anni si è solo dimesso un ministro: cambi della squadra non sono pensabili”. “Forse qualcuno parla di rimpasto per mettere in difficoltà il suo stesso partito…” dice Crimi. Parlando di Italia Viva e di come si comporterà sul voto di sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Quest’ultimo, intanto, non lascerà il ruolo di capo delegazione del Movimento 5 Stelle. Crimi precisa: “Con Italia Viva – ammette – le distanze c’erano e ci sono. Sono sotto gli occhi di tutti. Ma in una fase come questa dobbiamo lavorare tutti assieme, non c’è tempo da perdere e non è il momento di perdersi in inutili tensioni che danneggiano il paese”.