Sembrerebbe che l’azienda italo-statunitense di diritto olandese Fca abbia avviato una richiesta per ricevere un prestito garantito dallo Stato di circa 6,3 miliardi di euro.
L’azienda Fca starebbe trattando con Intesa San Paolo per ottenere una linea di credito dal valore di 6,3 miliardi di euro. Ma lo sta facendo richiedendo anche la garanzia statale, attraverso Sace (gruppo Cassa depositi e prestiti, controllato dal ministero dell’Economia). Sace avrebbe, infatti, il compito di gestire prestiti con grossi importi, capaci di godere della garanzia pubblica. Questa missione gli è stata affidata in occasione del provvedimento di sostegno alle imprese duramente colpite dall’emergenza coronavirus. La procedura sembrerebbe infatti garantita dal Decreto liquidità. Rientrano all’interno delle garanzie le imprese con un fatturato individuale superiore o uguale a 1,5 miliardi, e le imprese con un numero di dipendenti superiore o uguale a 5.000, per finanziamenti di importo superiore a 375 milioni.
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Nel caso di Fca il prestito sarebbe di 6,3 miliardi di euro. La garanzia di Sace e la controgaranzia dello Stato permetterebbe anche un tasso fortemente agevolato. La Fca include al suo interno fabbriche italiane del gruppo automobilistico. Nel 2018 l’azienda ha fatturato 27,7 miliardi. L’idea, ora, sarebbe di sfruttare uno strumento inserito nel Garanzia Italia aperto a tutte le grandi aziende. Fca ha dunque inviato la richiesta a titolo precauzionale qualche settimana fa. Sono circa 170 i miliardi disponibili nel fondo per le grandi imprese. Dei 170 miliardi, solo Fca ne chiederebbe il 5%. Ovvero il massimo consentito dalle misure predisposte. Secondo il Garanzia Italia, infatti, è possibile prenotare un prestito con un netto al 25% del giro d’affari.
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La richiesta è stata presentata, nello specifico, da Fca Italy, la porzione di gruppo con sede in Italia, che conta circa 55mila dipendenti diretti. Tutta la holding, invece, ha sede in Olanda e a Londra. Nel caso in cui Fca riuscisse a ottenere l’importo richiesto, questo sarebbe destinato al finanziamento su personale e stabilimenti italiani. Al momento, la disponibilità di liquidità di Fca è di 18,6 miliardi di euro, una somma che include anche due linee da 7,7 miliardi per gestire l’impatto dell’emergenza coronavirus. I flussi di cassa, infatti, si stanno evidentemente azzerando e il mercato automobilistico, in Italia e in Europa, si trova di fronte un momento cruciale. Tant’è che, già prima dell’emergenza, al ministero dello Sviluppo si stava già lavorando a delle manovre di sostegno. Per convincersi della crisi, due dati: le nuove immatricolazioni sono crollate del 98% ad aprile, un crollo che arriva dopo quello di marzo (86%). E questo avviene proprio nell’anno in cui si è assistito alla fusione con i francesi Psa, che dovrebbe concludersi entro i primi mesi del 2021. Lo scopo dell’unione sarebbe fornire una maggiore attenzione sull’elettrico.