Trieste, è un continuo flusso di migranti: “Saremo travolti”. Proseguono i flussi di migranti afghani e pakistani al confine con la Slovenia
Sono molti i migranti afghani e pakistani che partono dalla Bosnia per raggiungere il nostro Paese. Spesso partono a piedi, senza neppure uno zaino. Il 12 maggio, data la riapertura della rotta balcanica verso il Nord Est a fine aprile, per la fase 2 dell’emergenza Coronavirus, sono arrivate 160 persone. A Trieste sopraggiungono in media circa 40 migranti al giorno e sembra che in Bosnia sarebbero in procinto di partire per il nostro Paese circa altri 7500 migranti. La polizia intercetta i migranti al confine con il capoluogo del Friuli, dotata di termometri a distanza per rilevare la loro temperatura. Tramite un altoparlante vengono fermati e invitati a posizionarsi sul ciglio della strada. Poi vengono perquisiti e consegnano loro delle mascherine. Infine, vengono fatti salire su un autobus cercando di fare in modo che non siano pieni per evitare contagi.
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L’assessore regionale alla Sicurezza del Friuli, Pierpaolo Roberti, spiega ciò che sta avvenendo. “Abbiamo registrato un crollo degli arrivi in marzo e per gran parte di aprile. Poi un’impennata alla fine dello scorso mese fino a metà maggio. L’impressione è che per i paesi della rotta balcanica nello stesso periodo sia avvenuta la fine del lockdown migratorio. In pratica hanno aperto i rubinetti per scaricare il peso dei flussi sull’Italia e sul Friuli-Venezia Giulia in particolare creando una situazione ingestibile anche dal punto di vista sanitario. È inaccettabile“.
A lui fa eco Lorenzo Tamaro, responsabile provinciale del Sindacato autonomo di polizia, che fa un appello affinché vengano inviati rinforzi alla Polizia di frontiera dato il continuo flusso di immigrati clandestini. Il nostro esercito cerca di intercettare sul Carso il loro arrivo anche tramite droni. Al confine con la Slovenia c’è un grosso tendone dove si eseguono i controlli sanitari sui migranti. E dal Sap arriva un altro allarme:”Non abbiamo strutture idonee ad accogliere un numero così elevato di persone. Servono più ambienti per poter isolare “casi sospetti“, in modo da non mettere in pericolo i poliziotti. Tra l’altro, spiegano, non si è dotati in modo consono di mezzi per trasportare in sicurezza i migranti, rispettando le “separazioni previste dall’emergenza virus”. Per queste ragioni, il Governo invierà 40 nuovi poliziotti a Trieste, in modo da gestire l’emergenza. Alcuni agenti, che non hanno autorizzazione per parlare, prevedono tuttavia che se questa situazione si protrarrà, “la rotta balcanica rischia di esplodere“. E “saremo travolti dai migranti“.