Si lavora per consentire di svolgere gli esami di maturità nelle scuole. Le aule dovranno essere ben arieggiate e ovviamente igienizzate, previsti percorsi prestabiliti e distanziamento sociale.
L’esame di maturità sarà il primo vero banco di prova per il mondo della scuola, dopo l’emergenza Coronavirus. Il motivo è presto detto: c’è quasi la certezza che la prova di completamento del percorso liceale si svolgerà in presenza. Nessun collegamento da remoto, nessun colloquio in forma digitale, ma tutto tornerà come prima per quanto riguarda le ultime prove per gli scolari di tutta Italia. Questo è quanto sarebbe presente nel protocollo definito dal Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, in vista degli esami di maturità per l’anno scolastico 2019/2020.
Qui si legge, in base anche alle richieste del Consiglio superiore della pubblica istruzione, che si lavorerà per riportare ragazzi e insegnanti a scuola per le prove finali. Il ministero della salute ha ricevuto dalla task force una serie di raccomandazioniv in tal senso. Si tratta di un vero e proprio vademecum da seguire per far sì che gli esami di maturità si svolgano in presenza e in totale sicurezza. Da qui si passerà al prossimo step, che riguarderà nello specifico le scuole. Al Consiglio di istituto e al dirigente di ogni plesso, infatti, toccherà organizzare i lavori seguendo le linee guida del Cts.
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In primis sarà necessario scegliere dei locali che ospitino la Commissione esaminatrice e i maturandi a partire dal 17 giugno prossimo. Il giorno in cui è prevista la prima prova, infatti, tutto dovrà essere perfetto. Il Cts raccomanda di usare aule che, oltre a essere sanificate prima di ogni giornata riservata alla maturità, siano ben arieggiate. All’ingresso di ogni aula e tra i corridoi dovranno essere presenti i dispenser con gel igienizzante. Ovviamente chiunque abbia accesso alle scuole durante gli esami dovrà indossare la mascherina per tutto il tempo in cui vi saranno all’interno.
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Capitolo distanza. Specialmente nelle prove scritte, tra gli studenti ci sarà un divario di un metro e mezzo. Uno spazio che dovrà essere rispettato anche dalla commissione, soprattutto in vista del colloquio orale che concluderà la Maturità. Questo si svolgerà in base a un calendario contingentato, suddiviso in fasce orarie in modo da evitare gli assembramenti, nelle singole aule e in tutto l’istituto. Per entrare a scuola, oltre alla distanza sociale, gli alunni dovranno seguire un apposito percorso e con ogni probabilità non sarà consentito l’ingresso a “spettatori” durante la prova orale.
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Lucia Azzolina, ministro dell’Istruzione, aveva anticipato alcune delle linee guida. In particolare quelle relative a come si svolgerà la Maturità 2020: “Gli esami di Stato per il secondo ciclo avranno inizio il 17 giugno – ha esordito – , con lo svolgimento di colloqui, della durata massima di circa un’ora. La prova si svolgerà davanti ad una commissione composta da membri interni e un presidente esterno, in modo che gli studenti possano essere valutati dai docenti che conoscono il loro percorso di studio”.
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