L’azienda sviluppatrice di Immuni ha rilasciato un documento ufficiale nel quale è possibile leggere tutte le varie funzioni e caratteristiche dell’app che ci accompagnerà nella Fase 3 dell’emergenza coronavirus.
Attraverso il sito di GitHub, la casa di sviluppo Bending Spoons ha pubblicato un documento che illustra nel dettaglio le varie caratteristiche e le specifiche di Immuni, la app che accompagnerà i cittadini durante i loro spostamenti nella Fase 3. Ciò che manca all’appello, allora, pare sia soltanto l’aggiornamento del sistema operativo da parte di Apple e Google, che con i prossimi update permetteranno a Immuni di comunicare via bluetooth con altri gli dispositivi nelle vicinanze che l’hanno installata.
Infatti, ci viene ricordato che l’applicazione sarà compatibile con i dispositivi Apple aventi un iOS 13.5 o successivo, e con i dispositivi Android con Google Play Services aggiornati alla versione 20.18.13 o superiori.
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Come funziona la app Immuni?
In un readme rinominato “Immuni’s High-Level Description”, e firmato da Luca Ferrari (CEO e co-founder di Bending Spoons) viene spiegato come funzionerà l’applicazione una volta installata sui dispositivi e una volta che verrà lanciata sui vari store entro la fine del mese.
Come si apprende, gli utenti finali dell’applicazione saranno coloro che hanno compiuto almeno 14 anni. Al primo accesso verrà chiesto all’utente di inserire la provincia in cui si trova, così da poter “mostrare informazioni rilevanti a livello locale all’utente se un contatto a rischio viene notificato”. Questo, in effetti, è lo scopo dell’applicazione, che permette anche alle autorità sanitarie di monitorare le zone colpite maggiormente dal contagio. Ad ogni modo, nessun dato personale degli utenti sarà condiviso con terze parti, se non in forma aggregata, anonima e per scopi di ricerca. E per ciò che concerne la geolocalizzazione, necessaria per far funzionare Immuni sui dispositivi Android di Google, questa non acquisirà informazioni relative agli spostamenti dei cittadini.
Ma come avverrà il tracciamento dei contatti con persone contagiate? Secondo quanto si legge nel documento, “una volta installata e configurata su un dispositivo, l’app genera una chiave temporanea che cambia quotidianamente. L’app inizia anche a trasmettere un segnale Bluetooth Low Energy – a basso consumo di energia ndr. – che contiene un identificatore di prossimità mobile, che viene generato dalla chiave temporanea. Quando un altro dispositivo su cui è installata l’app riceve il segnale, registrerà l’identificatore di prossimità localmente, sulla memoria. Se uno degli utenti risulta positivo al Sars-CoV-2, seguendo il protocollo definito dal Servizio Sanitario Nazionale, avrà la possibilità di caricare sul server di immuni le chiavi di esposizione”.
Ma per quanto riguarda i contatti che gli utenti avranno con altre persone, nel corso della loro giornata, viene sottolineato che “Immuni non avrà alcun modo di determinare se si siano verificate più esposizioni in diversi giorni tra gli stessi telefoni”. Fatto che dunque esclude la possibilità di ricostruire un’eventuale frequentazione abitudinaria tra le persone.
Cosa succede, allora, quando una persona è entrata in contatto con un positivo al Covid-19? Chiunque entri in contatto con un positivo riceverà una notifica di rischio, oltre che un grado di allerta, secondo quelli che sono i parametri stabiliti dalle autorità sanitarie. Sarà proprio da questo tipo di notifiche che dipenderanno le diverse contromisure di prevenzione che verranno indicate da parte degli operatori sanitari.
Se però una persona sa già di essere positiva al Covid-19 (perché magari ha avuto occasione di effettuare il test), questa potrà segnalarlo in modo del tutto anonimo e volontario sulla sezione apposita, protetta da password unica da usare una sola volta. Inoltre, si apprende che “per essere sicuri che solo gli utenti che sono effettivamente risultati positivi per SARS-CoV-2 carichino le proprie chiavi sul server, la procedura di upload può essere eseguita solo con la collaborazione con un operatore sanitario autenticato”, così da evitare la possibilità che qualcuno inserisca dati falsi appositamente. Dopo tale segnalazione, allora, tutti gli smartphone entrati in contatto nei giorni passati con l’utente infetto riceveranno la notifica.
Ricordiamo che l’uso di Immuni è su base volontaria, e non sarà obbligatorio per i cittadini scaricarla e installarla. Ad ogni modo, il governo ha più volte rassicurato non solo sulla sua sicurezza, ma anche sulla sua utilità. Tutti i passaggi, compresa la convalida finale, prevedono che vi sia il consenso da parte dell’utente, e secondo quanto previsto dal decreto del Ministero della Giustizia, i dati di coloro che l’hanno installa verranno cancellati sia dai server che dai dispositivi il 31 Dicembre 2020.