Da lunedì 18 maggio le chiese d’Italia torneranno ad ospitare i fedeli durante le celebrazioni ma l’accordo Cei-governo lascia perplesso don Luca Ingrascì. Il vice parroco della Parrocchia San Benedetto di Milano a Fanpage. “Il rischio c’è, a Milano è troppo presto per le messe di domenica”
Riprendere la celebrazione delle messe di domenica è rischioso secondo Don Luca, intervenuto a Fanpage. Il vice parroco della Parrocchia San Benedetto di Milano non nasconde le perplessità dopo l’accordo tra Cei e governo sulla ripresa a partire dal 18 maggio. Troppo rischio, secondo il vice parroco, soprattutto in una città esposta come quella meneghina. “Credo che ciascun pastore possa fare la sua scelta – ha spiegato – ma se io fossi stato parroco non avrei ripreso subito con le messe domenicali, avrei aspettato ancora un po’”.
Perplessità che Don Luca mostra apertamente circa la decisione di accogliere nuovamente i fedeli all’interno delle chiese per le messe domenicali nelle regioni a maggiore rischio come la Lombardia. “Penso che sia stato utile firmare questo accordo – racconta -, sia per tranquillizzare i vari fedeli che scalpitavano, sia perché è importante anche per noi riprendere la quotidianità della vita parrocchiale. La mia perplessità – aggiunge don Luca – riguarda il riprendere le messe domenicali anche nelle zone ancora considerate rosse. È un po’ non dico poco prudente, perché metteremo in campo diverse precauzioni, ma mi lascia perplesso”. “Non era consigliabile a mio avviso riprendere subito, ma sono decisioni che spettano ai singoli parroci”.
Non ci sono tuttavia solo le perplessità. A far ben sperare il sacerdote è il giorno feriale di ripresa delle funzioni, un lunedì. “Ciò aiuta, per cui noi avremo i cinque giorni della messa feriale in cui avremo 15-20 persone che sono più gestibili”. Il vero problema, a detta di don Luca, “è la messa domenicale”, motivo per cui alla Parrocchia San Benedetto, per dar seguito tangibile delle direttive statali e regionali, “abbiamo pensato a delle modalità per cercare di celebrare in sicurezza”. Misure che non mancheranno anche altrove, soprattutto nelle prime settimane in cui è necessaria la massima allerta.
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Così, ad esempio, è stato aumentato il numero delle messe. Una scelta “per favorire la partecipazione di chi vuole venire” senza creare picchi come sarebbe avvenuto in caso di messe isolate. La situazione, insomma, è in via di sviluppo e si correggerà il tiro passo passo, sperando che la ripresa delle messe non siano motivo di diffusione del contagio. “Il rischio c’è – ha ammesso – così come c’è al supermercato o a fare la spesa – spiega il vice parroco -. La prima domenica è il 24 maggio: lì potremo fare una valutazione e vedere se stringere o tenere aperto il rubinetto”, conclude don Luca.
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