Vincent Cassel | L’attore francese contro i cinecomic

Vincent Cassel riprende la polemica già sollevata da Martin Scorsese e dice la sua riguardo ai cinecomic, che considera ormai dei prodotti per i più piccoli.

Dopo aver a lungo sentito parlare Martin Scorsese, a cui ha prontamente risposto Taika Waititi, anche Vincent Cassel vuole dire la sua in merito ai cinecomic, che considera ormai adatti solo a un pubblico più giovane.

Vincent Cassel prosegue la polemica cominciata da Martin Scorsese

Continua così la polemica, come se non ci fosse altro a cui pensare: prima definiti dei “parco giochi” dal cineasta di origini italiane, poi “film per ragazzini” dall’attore francese, i cinecomic insomma non sembrano poter avere un attimo di pace. Ma come si dice, bene o male, purché se ne parli, è comunque pubblicità.

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Tutto è nato nel corso di un’intervista, quando a Cassel è stato chiesto se gli piacerebbe vestire i panni di un cattivo – essendo lui un affezionato al tipo di personaggio, vuoi per la fisionomia, vuoi per la capacità di gestirlo – in un film della Marvel o della DC Comics. Ricordiamo infatti che l’ultima apparizione sullo schermo di Cassel è nei panni del supervillain dell’apprezzata serie tv Westworld (rinnovata per una quarta stagione).

Vincent Cassel | “Ero un grande fan dei fumetti quando ero un ragazzino”

Ovviamente la risposta non si è fatta attendere e non ha nascosto un certo disinteresse per simili progetti: Onestamente non guardo più questo genere di film. Quando uscì questo genere di tecnologia e il fatto che all’improvviso Iron Man o Spider-Man sembravano reali e non finti per via degli effetti speciali, mi interessava. Ma poi è diventato normale.”

“Ero un grande fan dei fumetti quando ero ragazzino. Ora però credo che questi siano film per ragazzini, davvero. E anche se c’è ancora una parte di me che è ancora un ragazzino, direi di no. E non li guarderei”.

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Ma attenzione, mai dire mai… E lo stesso Cassel ne è consapevole, mettendo le mani avanti nel caso in cui “ci fosse un grande villain, e il film fosse fatto da qualcuno davvero intelligente e talentuoso tanto da dargli un taglio diverso, in modo che non sembri un film per bambini, allora forse lo farei. Altrimenti no”.

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