Il segretario della Lega Matteo Salvini è intervenuto alla trasmissione Agorà e ha parlato del rilascio della cooperante Silvia Romano, affermando che non si dovrebbe più pagare nessun riscatto.
Il leader della Lega Matteo Salvini è intervenuto alla trasmissione Agorà, in onda su Rai 3 e condotta da Serena Bortone, e ha parlato del caso Silvia Romano e della liberazione della giovane cooperante avvenuta nella notte di venerdì 9 maggio in una zona a 30 km da Mogadoscio. Il segretario leghista Matteo Salvini ha dichiarato in proposito: “ho parlato a Pagano come parlo con tutti, sindaci e parlamentari della Lega. Sicuramente lui ha esagerato ma il problema non è Silvia Romano ma l’uso che il governo ne ha fatto, esibendola il diretta tv e facendo uno spottone ai tagliagole. Per quanto mi riguarda da domani non bisognerebbe pagare più nessun riscatto. In Italia ci fu una legge che impedì il pagamento e si bloccò il business dei sequestri“. Salvini si riferisce in questo caso ad Alessandro Pagano, deputato della Lega, che ieri alla Camera aveva accusato la giovane cooperante italiana di essere una “neo-terrorista”, attirando su di sé le critiche di quasi tutte le parti politiche.
Matteo Salvini era già intervenuto lunedì in un’altra trasmissione. Ai microfoni di Rtl 102.5, l’emittente radiofonica nazionale con sede nel bergamasco, il segretario della Lega aveva dichiarato: “ieri era la Festa della Mamma e quindi della gioia per quella famiglia. Quando si libera una ragazza di 24 anni dopo 18 mesi è il momento della festa. Certo, qualche domanda deve avere una risposta. Ho letto che si è convertita all’Islam. Ricordo che in Kenya l’Islam è fuorilegge ed è punito con la prigione, e i soldi del riscatto sarebbero stati incassati da questa organizzazione terroristica, Al-Shabaab, che coi suoi attentati ha ucciso centinaia di persone“. Per completezza d’informazione Silvia Romano si sarebbe convertita in Somalia e non in Kenia, dove comunque vige la libertà di culto e i musulmani sono una fascia importante della popolazione anche se in minoranza rispetto ad altre religioni.
Matteo Salvini aveva, poi, concluso il suo intervento affermando: “io al ritorno avrei tenuto un atteggiamento più sobrio da parte delle istituzioni, un profilo più basso. Penso che un ritorno più riservato avrebbe evitato pubblicità gratuita a livello mondiale a questi infami che nel nome della religione hanno ucciso centinaia di persone“. Concetto ampiamente ribadito nella trasmissione Agorà andata in onda ieri.
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