Milano, sequestrati beni da 2 milioni di euro al re della truffa del Rip-Deal

La Polizia di Milano ha sequestrato beni per oltre due milioni di euro al re del Rip Deal: si tratta di un’operazione di cambio fraudolenta. Sequestrati anche diamanti e quadri di Renoir e Rubens.

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(Foto di Miguel Medina, da Getty Images)

La Polizia di Milano ha portato a termine un’operazione di sequestro dei beni per oltre due milioni di euro ai danni del re del Rip Deal, la truffa basata su un’operazione di cambio fraudolenta. Il funzionamento del Rip Deal è questo: i truffatori promettono un cambio favorevole, ma in realtà approfittano della frode per estorcere importanti somme di denaro. In genere i truffatori devono ispirare fiducia, per millantare la prospettiva di un’operazione di cambio molto vantaggiosa. Dopo aver conquistato la fiducia della vittima, i truffatori gli consegnano del denaro falso in una valuta, ricevendo banconote autentiche in un’altra valuta.

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Dopo lunghe indagini patrimoniali coordinate dalla Divisione Anticrimine nei confronti dell’uomo, è stato disposto ieri il sequestro dei beni. Si tratta di un 46enne pluripregiudicato, ormai specializzatosi nel “settore”. I beni sequestrati ammontano a un valore di più di 2 milioni di euro. Ovviamente, la provenienza di questi beni non è stata giustificata in alcun modo: le capacità reddituali del pregiudicato e del suo nucleo famigliare non fanno pensare che siano stati acquisiti legalmente. Su proposta del questore di Milano, i beni si trovano ora nel Tribunale.

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(Foto di Sean Gallup, da Getty Images)

Al centro della vicenda un uomo, il re del Rip Deal: Nenad Jovanovic. Jovanovic, abile trasformista, per portare a termine i suoi colpi aveva assunto le parti più disparate, riuscendo sempre ad ispirare fiducia alle sue vittime. Lo scorso dicembre è stato denunciato dalla squadra mobile. Il motivo della denuncia? Jovanovic si era impossessato di un diamante dal valore di più di 3 milioni di euro. Lo aveva fatto durante una compravendita riuscita con successo all’interno della hall di un albergo di Milano. Per quel colpo Jovanovic aveva rivestito i panni di un ricco immobiliarista. In cambio del diamante, aveva consegnato alla sua vittima un borsone pieno di banconote da 200 euro. False.

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Ma non si tratta del suo colpo più grande. Il più famoso risale al 2017, a Monza. Jovanovic si spacciò per un diplomatico rabbino della comunità ebraica milanese, un certo Samuel Abraham Lewy Graham. Durante il colpo, riuscì a ottenere due quadri dal valore di 26 milioni di euro. Un Renoir (La fanciulla sul prato) e un Rubens (La sacra famiglia). In tal modo Jovanovic, così come tutti i truffatori del Rip Deal, riusciva in un colpo solo ad acquisire beni costosissimi riciclando, allo stesso tempo, grosse quantità di denaro illecite. I vantaggi economici di questa pratica sono stati evidenti al momento del sequestro: abiti griffati, auto sportive, gioielli, un appartamento a Trezzano sul Naviglio e uno a Sedriano, una Mercedes Classe A AMG, un anello trilogy di diamanti, 2 anelli in oro bianco con 5 diamanti, 1 anello fedina oro bianco, un braccialetto con 210 diamanti, un altro con 52 diamanti e un terzo con 56 diamanti, un bracciale rigido in oro giallo. Nel frattempo Jovanovic verrà sottoposto a sorveglianza speciale.

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