Coronavirus, come può diffondersi a tavola in trenta minuti: l’esperimento

L’esperimento della tv giapponese su come il coronavirus si può diffondere in 30 minuti se a tavola c’è un caso positivo. La facile diffusione dei germi e il tempo di espansione confermano la pericolosità del covid

foto archivio

L’NHK, la rete nazionale giapponese, ha condotto un esperimento per vedere come si diffondono i germi del coronavirus. Un’idea nata dopo che alcuni report avevano suggerito che il contagio da coronavirus sulle crociere potrebbe essere avvenuto durante i buffet dove molte persone si radunano contemporaneamente. Sarà davvero successo? Può essere stato uno dei principali canali di diffusione? Stando all’esperimento giapponese, non ci sono dubbi. La ‘prova diretta’, condotta in collaborazione con esperti, è stato condiviso dall’agenzia di stampa su Twitter.

Durante l’esperimento, una vernice fluorescente è stata applicata sulle mani di una persona e quindi un gruppo di dieci persone è stato invitato a servirsi dallo stesso buffet a cui aveva partecipato il soggetto infetto. Dopo 30 minuti si è scoperto che la vernice si era trasferita su tutti gli individui che avevano preso cibo dal buffet. Nessuno è rimasto ‘immune’ alla trasmissione, come evidenziano le luci che inquadrano le mani dei partecipanti.

Sicurezza a tavola: così ripartirà Roma

Le riaperture dei bar e dei ristoranti spaventano non poco gli esperti. Su quel versante, si gioca una delle partite più grandi anche in vista del 18 maggio, giorno in cui dovrebbe arrivare il via libera in diverse regioni. Un primo insieme di regole giunge da Roma. Sulle tavole ci saranno piccoli flaconcini di gel igienizzante oppure salviette monouso per poter disinfettare le mani dopo aver sfogliato i menù laddove gli esercenti non provvedano tutti a crearne di virtuali, consultabili sullo smartphone.

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I camerieri indosseranno le mascherine o le visiere mentre le barriere in plexiglass – al momento non obbligatorie – saranno usate solo in quei casi in cui il distanziamento tra commensali deve essere maggiormente garantito perché a una tavola non siede una famiglia o una coppia di coniugi o fidanzati ma una comitiva di amici. Questa soluzione, che non piace alla maggior parte dei commercianti, dovrebbe essere scongiurata dopo tanta cassa di risonanza mediatica, forse impropria. I ristoranti della Capitale sono pronti a ripartire dopo mesi di buio, ed è corsa ai metodi più efficienti che non spaventino eccesivamente la clientela.

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