Furti in casa: arresti in tre regioni italiane, coinvolti anche minorenni

Sono oltre cento i furti denunciati in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Otto le persone arrestate e 15 le perquisizioni eseguite, anche ai danni di minorenni.

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Una vera e propria banda del buco è stata sgominata dai carabinieri, in un’operazione che ha coinvolto diverse città italiane. In particolare, alle prime luci dell’alba i militari dell’Arma hanno fatto scattare le manette per otto persone. Si tratta dei componenti di un gruppo che si era specializzato in furti nelle case in tre regioni, ovvero Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Sono state eseguite anche quindici perquisizioni, con alcuni indagati minorenni tra le persone coinvolte in questa serie di furti. Il tutto al termine di un’operazione che è stata coordinata dalla procura della Repubblica di Venezia.

Ma come abbiamo detto, questa operazione ha coinvolto diverse province italiane, come Verona, Piacenza e Rovigo oltre alla già citata Venezia. Sono stati oltre 100 i militari dispiegati nelle varie città, con l’ausilio del Quarto Battaglione “Veneto”, del Quattordicesimo Nucleo Elicotteri di Belluno e del Nucleo Cinofili di Torreglia, nel Padovano. I furti che sono stati fermati dall’intervento dei carabinieri risalgono a un periodo che va dal settembre del 2018 all’ottobre dell’anno successivo. E come abbiamo detto sono state oltre 100 le case svaligiate in circa un anno dalla banda, che è stata sgominata.

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I carabinieri in una delle case derubate – meteowee.com

Ma non sono state solo le case sono finite nel mirino di questa banda del buco. Le rapine avvenivano anche per quel che riguarda gli automezzi in sosta, che venivano svuotati del loro contenuto o addirittura portati via. In particolare, erano le auto parcheggiate nei pressi di supermercati e cimiteri a finire nel mirino degli autori dei furti, i quali sono riusciti a mettere da parte in questo anno di “operazioni” un bottino complessivo che supera il mezzo milione di euro. A questo denaro si aggiungono altri 50mila euro, che sono stati sottratti dai conti delle persone derubate attraverso i loro bancomat.

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L’inchiesta è partita alcune settimane fa, dopo la convivente di uno degli otto soggetti arrestati aveva fatto partire una denuncia. La ragazza era anche stanca dei continui atti di violenza che il suo compagno riversava ai suoi danni, così si è “vendicata” raccontando gli svariati furti effettuati da lui e dal resto della banda. Nel frattempo la donna è stata trasferita in un centro antiviolenza in sede protetta, anche per evitare contaminazioni con i componenti della banda che sono finiti in manette alcune ore fa. Tra le altre cose, la vittima di violenze era anche risultata incinta durante le indagini.

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