Tentato stupro a Roma, nel quartiere dell’Esquilino: un etiope ha aggredito di una donna di 60 anni, gettandola a terra e strappandole gli indumenti di dosso. Messo in fuga da due passanti, l’uomo è stato rintracciato e arrestato dalla polizia.
Attimi di terrore per una sudcoreana di 60 anni, residente a Roma. Nelle prime ore delle mattinata di ieri, domenica 10 maggio, la donna è stata aggredita alle spalle da un uomo di origine etiope, di 33 anni. Dopo averla buttata con forza a terra, e dopo averle cercato di strappare i vestiti di dosso, il malvivente ha poi tentato di stuprarla in strada, ma è stato fortunatamente messo in fuga dai passanti corsi in aiuto della povera vittima.
Tentato stupro all’Esquilino, quartiere centrale della capitale. La vittima è una donna di 60 anni, di origini sudcoreane, appena uscita dalla propria abitazione per dirigersi verso il Colosseo, così da poter svolgere la sua consueta attività motoria. Proprio nella giornata di ieri, però, un etiope di 33 anni l’ha aggredita alle spalle e avrebbe cercato di stuprarla.
Il fatto è accaduto verso le ore 8:00 del mattino, in via Leopardi. La 60enne è stata fatta cadere rovinosamente a terra, a faccia in giù, e poi bloccata cosicché non riuscisse a difendersi. L’aggressore avrebbe poi cercato di strapparle i vestiti di dosso, tentando in particolar modo di levarle i pantaloni.
Le urla della donna sono fortunatamente riuscite ad attirare l’attenzione di due passanti, che dopo aver visto l’accaduto si sono subito precipitati in suo aiuto. L’etiope, alla vista dei due, si è dato alla fuga, ma è stato rintracciato poco dopo dagli agenti della Polizia di Stato dei commissariati Esquilino e Castro Pretorio.
Le forze dell’ordine, una volta intervenute sul luogo dell’accaduto, hanno ritrovato la vittima in stato di shock, e l’hanno dunque accompagnata immediatamente in “codice rosa” presso il vicino ospedale di zona. Secondo quanto si apprende, la 60enne è stata refertata con prognosi di 4 giorni, a seguito delle ferite e delle escoriazioni riportate sia alle ginocchia che alla bocca.
L’uomo è dunque finito in manette, e assicurato presso la casa circondariale di Regina Coeli. Nonostante la fuga, le descrizioni ottenute sia dai due testimoni che dalla vittima hanno infatti permesso alle autorità di rintracciarlo e di fermarlo. Pare infine che l’etiope avesse anche altri precedenti penali.
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