Non c’è ancora alcuna certezza sulla riapertura delle spiagge il 1 giugno e sulle linee guida del Comitato tecnico scientifico, ma le regole per andare in vacanza potrebbero prevedere test sierologici e tracciamento.
Il 18 maggio le Regioni potranno disporre in totale autonomia la riapertura dei loro territori e alcune di esse si stanno già attrezzando per accogliere i turisti italiani nella prossima stagione estiva. Ma le linee guida del Comitato tecnico scientifico sono ancora incerte. Per adesso c’è la possibilità di raggiungere la case al mare e per effettuare gite in barca con la propria famiglia; e poi stabilimenti balneari con postazioni di 10 metri quadrati, la gestione delle spiagge libere e dei parchi affidate al controllo delle Regioni, con l’obbligo di una cartellonistica specifica sulle norme riguardanti il distanziamento sociale e i controlli delle forze di polizia; e infine alberghi senza buffet e aree comuni. Oltre tali misure il Comitato ha invitato il governo a lasciare alle Regioni il compito di scegliere come organizzare la stagione estiva e prepararsi ad accogliere i turisti. L’unica certezza è che tutti hanno intenzione di aprire il 1 giugno, se il governo deciderà di lasciare via libera agli spostamenti tra le Regioni. Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, ha promesso il via libera almeno per le regioni con una situazione epidemiologica simile ma non ha dato alcuna certezza.
Ci sarà probabilmente un altro “fai da te” per poter accogliere i turisti e per poter garantire un minimo di sicurezza rispetto al possibile contagio: test sierologici da effettuare una settimana prima della vacanza e contact tracing, per tracciare eventuali contatti con persone contagiate. In effetti non esiste al momento un passaporto sanitario e i test sierologici, nel caso di conferma della positività, vanno confermati attraverso un tampone, come confermato due giorni fa dal ministero della Salute, ma alle Regioni non resta altra strada da percorrere se dal governo non arriveranno tempestivamente indicazioni più chiare e precise, anche riguardo al possibile utilizzo dell’app “Immuni”.
Intanto in Liguria da oggi è possibile accedere liberamente a bar, negozi, ristoranti, alberghi, parrucchieri, case vacanze e locande, in previsione del 18 maggio e della possibilità da parte delle Regioni di disporre in autonomia la riapertura dei propri territori. Al Sud, invece, le Regioni sono preoccupate per un altro esodo dal Nord e di certo non potranno chiedere ai turisti che arriveranno sulle loro spiagge di restare in quarantena per 14 giorni. Alcune Regioni, come Veneto e Sardegna, si stanno organizzando autonomamente per predisporre un’app di tracciamento locale da dover scaricare appena entrati nel loro territorio.
Intanto i paletti previsti dal governo, cui ogni stabilimento dovrà adeguarsi, prevedono ombrelloni distanziati di tre metri, con uno spazio di 10 metri quadrati per lettini e tavolini, dove ricevere i sevizi del bar; la possibilità di accesso solo su prenotazione, e qualora fosse necessario la distribuzione dei flussi di turisti in due turni, uno di mattina e l’altro nel pomeriggio, per permettere gli interventi di sanificazione. Il Comitato tecnico ha anche suggerito la chiusura degli stabilimenti nelle giornate di mare grosso, per evitare l’effetto aerosol che potrebbe derivare dall’urto delle onde sulla battigia.
Per quanto riguarda le spiagge libere, i Comuni dovranno prevedere apposita cartellonistica, pattugliamenti serrati, delimitazione delle postazioni e prenotazioni via app per determinate fasce orarie.
Gli alberghi, invece, dovranno limitare o eliminare le zone comuni, chiudere i buffet, prevedere servizio al tavolo per le colazioni, sanificare le stanze ad ogni cambio di cliente, predisporre l’utilizzo degli ascensori per una persona alla volta, bloccare gli accessi alle aree fitness al chiuso, regolare l’afflusso alle piscine all’aperto e accettare solo transazioni online per qualsiasi pagamento.