A seguito di un improvviso incendio divampato in un appartamento di Cagli, nelle Marche, ha perso la vita Roberto Girelli: rimasto illeso dalle fiamme, il decesso è stato causato dai pesanti fumi respirati nel sonno.
Un drammatico incidente, quello avvenuto questa notte di lunedì 11 maggio in quel di Cagli, in provincia di Pesaro Urbino (Marche). In un appartamento del piccolo comune marchigiano si sono propagate le fiamme che hanno tolto la vita a un uomo di 50 anni, Roberto Girelli. Secondo le prime ricostruzioni, tuttavia, sarebbero state le pesanti esalazioni di fumo ad ucciderlo, cogliendolo alla sprovvista nel sonno.
Secondo quanto si apprende, verso le ore 1:30 di questa notte un uomo di 50 anni è stato ritrovato morto all’interno della sua abitazione in via Michelini Tocci, a Cagli. La vittima sarebbe Roberto Girelli, un celibe imprenditore agricolo, il cui decesso è avvenuto a seguito delle pesanti e letali inalazioni di fumo dovute a un incendio sviluppatosi nel suo appartamento.
Secondo le prime ricostruzioni, ottenute dai rilievi effettuati sul luogo dell’incidente, pare che l’origine delle fiamme sia del tutto accidentale – forse dovuta a un corto circuito causato da un caricabatteria del cellulare, posto nella zona giorno sottostante alle camere. L’uomo sarebbe dunque morto nel sonno, ma non per via delle fiamme propagatesi in casa.
Infatti, la sua camera da letto si trovava al piano di sopra dell’appartamento, e sarebbero stati in realtà i fumi causati dall’incendio a strappargli la vita. A scoprire il corpo senza vita del 50enne sono stati i vigili del fuoco di Cagli e di Pesaro, tempestivamente allertati dai vicini di casa, gli stessi che avevano visto uscire del fumo dalle finestre chiuse dell’appartamento di Girelli. I soccorsi sono intervenuti con tre squadre e un’autoscala del comando provinciale di Pesaro, e per farsi strada all’interno del locale hanno dapprima dovuto rompere le finestre, così da poter far uscire il fumo e far abbassare la temperatura.
L’uomo è stato trovato senza vita, riverso sul pavimento, con diverse e vaste ustioni su tutto il corpo. Non sarebbero state le fiamme a provocarle – dato che non avrebbero fatto in tempo a raggiungere il piano superiore – ma il fortissimo calore sprigionatosi dall’incendio. Subito dopo i primi soccorsi, sul posto sono intervenuti anche i militari dell’arma dei carabinieri, per le indagini di legge di cui ora si stanno occupando.
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