La maggioranza si è confrontata per finalizzare i dettagli del Decreto Rilancio. Ci sarà un nuovo Consiglio dei Ministri questa sera: dovrebbe arrivare la fumata bianca.
Potrebbero essere queste le ore decisive per quanto riguarda il Decreto Rilancio. Una riforma che prevede una serie di immissioni di denaro in favore degli italiani, messi in ginocchio dall’emergenza Coronavirus, che è sempre meno sanitaria e sempre più economica. Ma ci saranno anche dei discreti tagli alle spese, sia per i privati che per le imprese, in modo da agevolare quel rilancio che fa parte, in maniera volontaria, del nome di questo decreto. E come abbiamo detto, questa potrebbe essere la giornata giusta per mettere nero su bianco, dopo un weekend in cui ci si è occupati soprattutto del Decreto Carceri.
Nella giornata di ieri avrebbe dovuto tenersi il nuovo Consiglio dei Ministri, con il Decreto Rilancio al centro delle nuove discussioni in seno al Governo. Tuttavia, nonostante la pressione fatta dal premier Giuseppe Conte, si è verificato un rinvio, seppur di qualche ora. L’incontro a Palazzo Chigi tra i membri del Governo, dunque, si terrà con ogni probabilità questa sera. E sarà dunque l’occasione per ratificare tutti i passaggi di un documento che si comporrà di ben 258 articoli. Di fatto sarà un omnibus con un impegno da ben 155 miliardi di euro sul saldo netto da finanziare.
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Decreto Rilancio: cosa prevede
Andiamo nel dettaglio del Decreto Rilancio, andando a vedere cosa proporrà agli italiani. Tra le novità delle ultime ore spuntano lo stop al saldo e all’acconto di giugno per il pagamento dell’Irap per le aziende in crisi. Tutto ciò slitterà al prossimo 16 settembre e riguarderà i versamenti di ritenute, Iva, contributi previdenziali e Inail, ma anche degli atti di accertamento, delle cartelle esattoriali. E poi arriva anche lo stop per avvisi bonari e rate di rottamazione-ter e del saldo e stralcio. Tutti versamenti che sono stati sospesi nei tre mesi di massima emergenza sanitaria, per una misura che riguarderà imprese con un fatturato pari o inferiore a 250 milioni.
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E poi ci sono i contributi per i cittadini, come il tanto atteso Reddito di Emergenza. Si tratta di un contributo temporaneo che oscillerà tra i 400 e gli 800 euro, limitato per due mesi. Ci sarà anche una proroga di nove settimane sugli ammortizzatori sociali, con il trattamento di Cassa Integrazione con causale “emergenza Covid-19” che può essere richiesto dai datori di lavoro che hanno sospeso o ridotto l’attività lavorativa. La durata massima del Cig sarà dunque di 18 settimane, considerando le nove previste dal Cura Italia: 14 di queste settimane saranno fruibili per i periodi decorrenti dal 1° settembre al 31 ottobre.
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Sempre sul piano del lavoro, sono previste sovvenzioni per gli enti locali che dovranno pagare i salari ai dipendenti delle imprese, in modo da evitare i licenziamenti. E poi arriva il turno del superbonus edilizio, per gli interventi in condomìni, villette ed edifici residenziali. Il bonus vale per tutti gli interventi di riqualificazione energetica, l’installazione dei pannelli solari e anche per il rifacimento delle facciate. La condizione prevede che nel pacchetto sia previsto almeno un intervento tra cappotto termico dell’edificio, caldaia a condensazione o caldaia a pompe di calore. Ci sarà anche un’agevolazione al 110% per gli interventi antisismici.
Per le aziende ci saranno aiuti su quattro livelli diversi. Per le aziende che fatturano più di 50 milioni, il Cdp individuerà lo strumento migliore attingendo dai 50 miliardi del decreto. Per chi fattura tra 5 e 50 milioni si prevede il pari passu, con ricapitalizzazioni private con somme uguali a quelle immesse dai soci. Per il livello più basso si prevede l’intervento delle Regioni con contributi fino a 800mila euro. E poi ci saranno bollette più leggere, con un taglio per complessivi 600 milioni di euro per i mesi di aprile, maggio e giugno.