In Giappone continua la sperimentazione sul vaccino contro il nuovo coronavirus. Nell’ultima audizione del premier Abe, è stato reso noto che i test clinici sull’uomo verranno avviati nel mese di luglio.
Continua la corsa alle sperimentazioni e al vaccino contro il nuovo coronavirus. Se da un lato gli Stati Uniti accusano la Cina di volere rubare le scoperte e le ricerche americane così da poter sviluppare, entro i suoi confini, una soluzione al Covid-19, dall’altro in Giappone i test clinici sul vaccino partiranno già da questo luglio.
A comunicarlo è stato il premier Shinzo Abe nel corso di un’audizione alla Commissione finanziaria alla Camera del Parlamento, tenutasi nella giornata di oggi. Il premier ha anche puntualizzato che analoghe sperimentazioni sui pazienti sono state già intraprese proprio negli Stati Uniti – come le aziende farmaceutiche di Moderna e Pfizer.
Il primo ministro giapponese Shinzo Abe ha resto noto, durante la mattinata di oggi, che il piano del Paese, atto a sviluppare il vaccino contro il Covid-19, è in corsa verso la sperimentazione. Proprio contestualmente al discorso alla nazione, infatti, Abe ha fatto sapere che l’inizio dei test clinici sugli esseri umani è al momento previsto per le prime settimane del mese di luglio.
La notizia è stata data in occasione di un’audizione alla Commissione finanziaria alla Camera del Parlamento. Sempre secondo quanto riportano le fonti locali, il premier ha ulteriormente spiegato che diversi test sono stati già avviati in numerose istituzioni nel Paese, incluse le Università di Tokyo, di Osaka e l’Istituto nazionale per le malattie infettive.
Il premier ha poi aggiunto che l’esecutivo intende approvare il farmaco anti influenzale Avigan per il trattamento del Covid-19 entro la fine di questo mese. Nel frattempo, nella scorsa settimana il Ministero della Sanità ha approvato il farmaco antivirale Remdesivir, sviluppato da Gilead Sciences e già usato per l’Ebola, come trattamento per contrastare gli effetti della malattia.
Una manovra molto importante questa, e una delle più veloci mai intraprese dal Giappone a partire dall’inizio dello stato d’emergenza – che pare il premier Abe voglia forse prolungare.
L’uso del farmaco è stato infatti autorizzato dopo soltanto tre giorni dalla presentazione, inviata al governo giapponese da parte dello sviluppatore statunitense, della domanda di approvazione. Un responso rapido e positivo, veicolato soprattutto dal fatto che negli Stati Uniti l’antivirale è stato approvato, all’uso d’emergenza per i pazienti affetti da Covid-19, già ad inizio mese.
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