Al via la Fase 2 in Francia, ma le regole per la riapertura non sono ancora operative perché non sono state promulgate in tempo. Il governo fa appello al senso di responsabilità dei cittadini.
La Francia riapre dopo 7 settimane di lockdown causate dall’epidemia di Coronavirus ma le regole da applicare nella Fase 2 non sono ancora operative. Infatti l’Eliseo ha avuto dei ritardi nella promulgazione della legge sullo stato di emergenza sanitaria, che dovrebbe contenere le misure da rispettare durante la fase di ripartenza, e ha esortato i suoi cittadini ad avere senso di responsabilità e a rispettare le regole del distanziamento sociale e dell’uso obbligatorio delle mascherine su tutti i mezzi di pubblico trasporto. Nelle prossime ore il Consiglio Costituzionale esaminerà la legge sulla Fase 2, che è stata inviata all’organo giudicante su disposizione del presidente Emmanuel Macron. Il parere dell’Alta giurisdizione sarà diffuso nel pomeriggio e la legge entrerà in vigore solo da questa sera. Ieri le opposizioni francesi si sono dette molto preoccupate per le regole che limiteranno nel prossimo futuro la libertà dei cittadini, ecco la motivazione per cui il presidente Macron ha deciso di ricorrere al parere del Consiglio Costituzionale per un controllo della legge sullo stato d’emergenza.
Da oggi, intanto, riaprono alcune attività commerciali e le scuole d’infanzia e primarie, anche se su base volontaria e secondo la discrezione delle autorità locali. Il 12 maggio si prevede il rientro a scuola per l’85% degli studenti francesi della scuola primaria, circa un milione di bambini, e il 18 maggio dovrebbero riaprire anche le scuole medie, ma solo nelle zone “verdi”, quelle dove i numeri del contagio sono risultati i più bassi e quindi la situazione sembra meno critica e più gestibile di altre zone. La Francia resta quindi divisa ancora in due zone: rossa e verde. La zona rossa comprende il nord-est del Paese, compresa Parigi e periferia, e al suo interno resteranno attive alcune restrizioni specifiche.
All’interno della legge sullo stato d’emergenza sanitaria dovrebbero essere contenute le norme che riguardano gli spostamenti e le certificazioni necessarie per muoversi. Tra esse ci sarebbe la limitazione di spostarsi oltre i 100 chilometri senza autocertificazione e l’attestazione obbligatoria del datore di lavoro per poter accedere alla metropolitana nelle ore più critiche. Intanto ieri la Francia ha prolungato lo stato di emergenza fino al 10 luglio. In francia, infatti, ci sono stati al momento circa 26mila decessi, dei quali 243 nella sola giornata di ieri.
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