Pordenone, è stato arrestato un funzionario dell’Agenzia delle entrate per corruzione: faceva trapelare notizie riservate a un imprenditore in cambio di favori. Predisposto anche il sequestro. Proseguono le indagini su un secondo funzionario.
E’ stato arrestato un funzionario dell’Agenzia delle entrate con sede a Pordenone con l’accusa di corruzione. Inoltre un imprenditore è stato interdetto. Sono provvedimenti scaturiti al termine di un indagine della Guardia di Finanza di Pordenone coordinata dal procuratore Raffaele Tito. Il funzionario si trova ora ai domiciliari. I due casi sarebbero legati dallo stesso illecito: il funzionario avrebbe fornito in più occasioni all’imprenditore informazioni riservate, e in cambio avrebbe ricevuto utilità personali. Lo scambio sarebbe dunque avvenuto sfruttando la posizione e il ruolo del funzionario, e il suo facile accesso a certe informazioni. Questo meccanismo avrebbe poi permesso all’imprenditore di sfruttare quanto riferito per migliorare la gestione delle sue attività.
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Sul funzionario, inoltre, pendono altre accuse: secondo alcuni indizi avrebbe indotto un altro imprenditore a sponsorizzare con 20mila euro un’associazione sportiva della zona di Aviano. Lo avrebbe fatto durante una verifica fiscale, per garantirsi il finanziamento dell’associazione sportiva in cui riveste ruoli direttivi. L’associazione sportiva era stata oggetto di attenzione da parte della Guardia di Finanza già nelle scorse settimane. Stando a quanto riporta il Messaggero veneto, su delega della Procura della Repubblica di Pordenone sono in corso ulteriori accertamenti.
Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pordenone ha disposto anche il sequestro per equivalente della somma che ha costituito il profitto del reato. L’applicazione della misura cautelare è avvenuta perché l’uomo si stava già organizzando per insabbiare i reati. A quanto pare si era accorto delle indagini in corso e aveva intenzione di nascondere le prove. L’idea era di incitare gli imprenditori coinvolti a fornire versioni di comodo, e non veritiere, di quanto avvenuto.
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Ma la storia non finisce qui: nel frattempo le indagini si sono ingrandite fino a coinvolgere altre persone. I primi dubbi riguardano un secondo funzionario dell’Agenzia delle entrate, al momento sotto perquisizione. Anche in questo caso risulterebbe il legame con imprenditori della zona, anche loro indagati per corruzione. Proseguiranno, dunque, le indagini per individuare altri implicati negli illeciti o altre vittime di concussione.